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Anche Oleg Luzhny, come molti sportivi ucraini, ha imbracciato le armi per difendere il suo Paese. L’ex capitano della Nazionale, vincitore della Premier League con la maglia dell’Arsenal, ha raccontato come è cambiata la sua vita in un’intervista al Mirror: “Come tutti gli ucraini sono a difendere la nostra patria. La situazione è molto tesa, le sirene suona tre o quattro volte al giorno, anche di notte. Le persone devono correre freneticamente nei rifugi, anche le donne con bambini piccoli, che non capiscono cosa sta succedendo. Sono terrorizzati, intere città e interi villaggi vengono bombardati e distrutti, le persone vengono private di gas, elettricità, acqua e cibo”.
Luzhny ha anche affermato di essere totalmente d’accordo con le recenti sanzioni adottate contro gli atleti russi: “Appoggio tutte le sanzioni. Le persone che sono coinvolte nello sport fanno parte di una Nazione. Quando la nazione elegge il presidente, ha anche la responsabilità delle azioni del presidente eletto. Se stanno zitti, significa che sostengono ciò che sta accadendo: l’invasione di un Paese pacifico”.
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