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L’Argentina è la terza semifinalista della Copa America: la Seleccion, battendo il Venezuela, raggiunge gli Stati Uniti che sfiderà a Boston in semifinale. L’Albiceleste, nonostante l’ampio punteggio, ha dovuto comunque faticare per avere la meglio di un avversario orgoglioso punito anche dai propri errori.
ARGENTINA
Romero 7
Parata pazzesca su Rondon nel primo tempo, poi un rigore parato. In occasione del gol non può nulla. Grande prova dell’estremo difensore ex Sampdoria.
Mercado 6
Nel primo tempo non ha problemi, nella ripresa qualcuno in più con Anor. Non si spinge molto in avanti, probabilmente per la presenza di Messi nella sua corsia.
Otamendi 5.5
Il centrale indovina parecchi interventi, però si perde Rondon in occasione della venezuelana.
Funes Mori 6
Ordinaria amministrazione per lui, che tiene bene gli attaccanti avversari.
Rojo 6.5
Un moto perpetuo sulla fascia sinistra. Mette lo zampino nel gol di Lamela, col primo passaggio per Messi.
Fernandez 6
Qualità e quantità, fa il suo a centrocampo senza eccellere né deludere.
Mascherano 6.5
La sua pressione sugli avversari è determinante, il secondo goal di Higuain ne è la prova.
Banega 6.5
Partita di sacrificio per l’ex Valencia. Di solito inventa, stavolta si sacrifica molto in fase di ripiegamento e recupera palloni. L’Inter ha trovato un centrocampista tuttofare. (80′ Biglia s.v.)
Messi 7.5
L’assist per Higuain è da stropicciarsi gli occhi. Non contento, Leo Messi decide anche di entrare nella storia: la rete numero 54 gli permette di agganciare Batistuta in vetta alla classifica dei marcatori all time della Nazionale argentina.
Higuain 8
Le due reti che permettono all’Argentina di sbloccare il match portano la sua firma. Prima un uncinata chirurgica sul pallone, poi la rapidità nel farsi trovare pronto in occasione della seconda rete. Una doppietta per far capire a tutti che è uno degli attaccanti più forti del mondo. (74′ Aguero s.v.)
Gaitan 7
L’unica nota dolente della serata per la nazionale del Tata Martino è la sua ammonizione, che gli farà saltare la semifinale. La sua prova però è super. Sempre pericoloso, regala anche l’assist per la rete di Messi.
(68′ Lamela 7: gli bastano tre minuti per segnare e mettere in cassaforte, come se ce ne fosse bisogno, il risultato. Non poteva avere un impatto migliore.
Allenatore Martino 7
Mette in campo i soliti fenomeni, ma se la squadra gira il merito è soprattutto il suo.
VENEZUELA
Hernandez 5
L’estremo difensore venezuelano preso letteralmente a pallonate. Nel giudizio pesano però le quattro reti subite.
Gonzalez 5.5
Troppo spaesato sulla corsia destra.
Angel 4.5
Troppo irruento e impacciato negli interventi. Sciagurato il retropassaggio che lancia Higuain per il raddoppio, che pesa come un macigno e “regala” al calciatore venezuelano la parla di peggiore in campo.
Vizcarrondo 5
In difficoltà per l’intero match. Dover contenere Messi non è cosa affatto semplice.
Feltscher 6
Una buona prova la sua, fatta di impegno e sacrificio. Ma ha l’attenuante che si tratta del miglior giocatore al mondo.
Guerra 5.5
A tratti prova ad accendersi, ma viene spesso fermato da un Rojo in gran forma.
Rincon 6
Combatte a centrocampo, è il vero leader della squadra. Fa spesso a sportellate mettendoci tanto impegno.
(85′ Velazquez s.v.)
Figuera 5
Commette un numero esagerato di falli e si lamenta quando prende il giallo.
Seijas 4.5
Da censurare il cucchiaio in bocca a Romero dagli undici metri. Chissà che partita sarebbe stata se quel calcio di rigore avesse condotto il risultato sul 2-1.
(56′ Anor 6. entra e prova qualche giocata.)
Rondon 6.5
È il migliore dei suoi. Complice la difesa un po’ ballerina dell’Argentina, l’attaccante sa di poter far male ed infatti lo fa. Otamendi se lo perde e lui mette dentro il gol della bandiera.
Martinez 6
Conquista il calcio di rigore, mostrandosi rapido nell’anticipare Romero. La sua prestazione è sufficiente, al netto dell’avversario. (80′ Del Valle s.v.)
Allenatore Dudamel 5
Schiera i suoi in campo con il solito ed ordinato 4-4-2, ma fallisce la preparazione psicologica del match. I venezuelani, spesso palesemente insicuri, sentono tutto il peso della partita e commettono errori evitabilissimi che costano caro.