Continua a tenere banco il caso relativo alle plusvalenze, soprattutto in casa Juventus. Da molti è infatti stato ritenuto inadeguato il modello per la stima delle plusvalenze messo a punto dai consulenti della procura della Figc. Ad insistere su questo è stato Federico Cherubini, manager Juve responsabile dell’area di mercato, che ha portato l’esempio del diciannovenne ivoriano Diallo, cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta e ceduto al Manchester United per 21 milioni (ora è in prestito nei Rangers Glasgow), ed un secondo attaccante che alla stessa età passò dal Chievo alla Sampdoria per 2,8 milioni. “Il caso dimostra che non si può guardare solo al dato freddo dei numeri. Siamo i primi ad aver creato una seconda squadra, la Under 23. Questo comporta che i giovani, quando si avvicinano a quella soglia di età, debbono essere ceduti. Succede anche quando diventano maturi per andare altrove: pensiamo a Fagioli o a Ranocchia, cresciuti con noi, che ora militano fra i professionisti”.
Caso plusvalenze, difesa Juventus: “I giocatori non sono freddi numeri”
Paratici e Nedved - Foto Antonio Fraioli