Naomi Osaka è uscita di scena precocemente dagli Australian Open 2022, salutando il pubblico australiano dopo il terzo turno. Sconfitta per mano di Amanda Anisimova per la tennista giapponese: 4-6, 6-3, 7-6(5) in favore della giovane e sorprendente statunitense, a definire un risultato difficile da pronosticare alla vigilia. Dopo un primo set ben condotto e vinto senza particolari insidie, incubo a partire dal secondo parziale per la forte nipponica; nel dettaglio, Anisimova ha cambiato vistosamente ritmo con la prima in campo, collezionando colpi vincenti e ace, riuscendo dunque a sgretolare le certezze dell’avversaria. Non solo potenza dei colpi, ma anche rilevante determinazione della giovane giocatrice vittoriosa, mai doma dal punto di vista caratteriale, grande prova carismatica.
MONTEPREMI QUALIFICAZIONI
Le forzature da fondo della tennista a stelle e strisce, spesso e volentieri a buon fine, hanno concesso sicurezza e convinzioni alla classe ’99; prepotentemente autorevole a discapito della pluricampionessa Slam avversaria. Osaka ha tentato di riordinare le idee e ritornare in campo con convinzione nel terzo e decisivo set, sebbene il suo tennis non abbia effettivamente inficiato sulle solide convinzioni dell’americana, quantomeno a lungo andare. Ghiotta chance di vincere il match per Osaka, con due match point sul 5-4 in suo favore sul servizio statunitense, ma Anisimova glaciale e trascinatrice del parziale al super tie-break. Immediato mini-break per la giocatrice a stelle e strisce e 2-0, con reazione giapponese sino al 3-2; Anisimova abile con la prima e devastante con i colpi da fondocampo, potenti e precisi, superlativi considerando il momento della sfida, a dir poco delicato. Osaka imprecisa e tutt’altro che incisiva coni colpi che la caratterizzano, con la classe ’99 a costruire un vantaggio rilevante sul 7-4. Epilogo corrispondente a 7-6(5) sorridente all’americana, meritevole di lodi per una partita perfetta. Osaka invece non esattamente convincente, out al terzo turno dopo il trionfo nel 2021 e fuori dalle prime 80 giocatrici del mondo.