“Abbiamo detto dal primo giorno che credevamo fortemente nella necessità di una norma, ma anche umilmente nella necessità di verificare l’applicazione della norma per poi eventualmente portare nuovi correttivi. Lo stiamo facendo, stiamo raccogliendo le osservazioni dell’esperienza vissuta, abbiamo costituto l’Osservatorio del lavoro sportivo che servirà a lavorare sul dato che raccogliamo. Vedrete che nei prossimi mesi quello che riusciremo a modificare per migliorare ulteriormente senza snaturare la norma, lo faremo“. Così Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani ha risposto, a margine dei lavori dell’assemblea nazionale Anci Giovani, a una domanda sulla riforma dello sport. Abodi ha spiegato di essere all’evento per “rinnovare nuove sfide, sapendo che è nei Comuni che si celebrano ogni giorno i nostri impegni, è nelle città che cerchiamo di portare la presenza dello sport e un’attenzione nei confronti delle politiche giovanili. Questo è l’appuntamento giusto non soltanto per vedere cosa è stato fatto, ma quello che ci impegniamo ulteriormente a fare insieme“.
Parlando dello sport, sempre a margine dei lavori, Abodi ha spiegato che il suo “convincimento è che sia una difesa immunitaria individuale e sociale. Lo sport ha bisogno di infrastrutture anche se secondo me, ancora prima delle infrastrutture fisiche, c’è la predisposizione, un approccio che deve essere culturale. A volte dove non c’è un’infrastruttura c’è comunque un parco, una villa pubblica, un percorso ciclabile. Quindi dobbiamo migliorare le infrastrutture, ma dobbiamo anche migliorare la cultura del movimento. La scuola è certamente il luogo più idoneo per iniziare e consolidare la presenza dello sport in tutte le sue forme come recita la Costituzione, e lì siamo ancora molto indietro“.