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Una dichiarazione congiunta degli atleti della Confederazione europea di scherma (Efc) condanna l’apertura del Comitato olimpico internazionale (Cio) alla partecipazione degli atleti russi e bielorussi in forma neutrale alle competizioni internazionali. Nella presa di posizione degli schermidori europei, si legge che “idealmente lo sport dovrebbe essere libero dalla politica e dai conflitti ma data la ben nota funzione degli sport d’elite come strumento di propaganda interna in Russia, non fa assolutamente differenza se uno schermidore russo o bielorusso partecipa con il termine ‘atleta neutrale'”; “soprattutto nella scherma – aggiungono – come tutti sanno, è impossibile separare uno schermidore dal proprio Paese di rappresentanza a livello internazionale”. Nella nota gli atleti chiedono di ristabilire l’esclusione per russi e bielorussi “fino al termine del conflitto” e si dicono “solidali con il popolo ucraino e con il suo diritto alla pace e alla stabilità, condannando fermamente questa guerra, causa di immense sofferenze umane e tragedie. Lontani dal loro paese e dalle loro famiglie, gli atleti ucraini stanno cercando di andare avanti con la loro preparazione in diverse parti del mondo, con grande difficoltà emotiva. L’ingiustizia della situazione è immensa”. La decisione di autorizzare gli atleti russi e bielorussi a partecipare alle competizioni sportive internazionali di scherma è stata presa il 10 marzo al Congresso Straordinario della FIE (Federazione Internazionale di Scherma).
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