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“Qualche tempo fa ho fatto un sogno. Tenevo per mano una bimba davanti a una vetrata affacciata sul mare. Sulla spiaggia, Ivan ed Ettore che giocavano con la sabbia”. Queste le parole della campionessa di scherma, Elisa Di Francisca che si appresta a diventare mamma per la seconda volta a maggio del 2021. Proprio per questo, la 38enne ha raccontato sulle pagine del Corriere della Sera che dirà arrivederci alla scherma e addio all’Olimpiade di Tokyo, posticipata dalla pandemia di Covid-19. “Di fronte all’incertezza di un’Olimpiade ancora in bilico, ho deciso di aggrapparmi al valore che mi hanno trasmesso i miei genitori, la famiglia, e di credere in un mondo migliore – ha proseguito Di Francisca che sarebbe stata tra i papabili per il ruolo di portabandiera dell’Italia – Malagò e Scarso? Non se lo immaginavano. Entrambi hanno avuto una reazione che me li ha fatti stimare ancora di più: mi hanno capita come donna, benché per loro io sia innanzitutto un’atleta e la possibilità di una medaglia in più in Giappone contasse molto per tutti e due”. La campionessa di scherma ha compiuto un gesto bellissimo nel mettere da parte il suo egoismo e le sue ambizioni per la vita: “Ho sempre desiderato una famiglia numerosa. Appena partorito Ettore, non vedevo l’ora di rimanere di nuovo incinta. Ma avevo ricominciato con il fioretto, avevo deciso di arrivare fino a Tokyo: con mio marito Ivan si era detto di aspettare. Con il rinvio dei Giochi, lo scorso marzo in pieno lockdown, ero caduta in una specie di oblio mentale. Ero divisa tra la voglia di fermarmi e la promessa che avevo fatto di continuare, con tutti i sacrifici che avrebbe comportato. Sono uscita dalle incertezze e ho detto basta: smetto la pillola, voglio una creatura. La pancia ancora non si vede, per abituare Ettore all’idea di un fratellino gli abbiamo regalato un bambolotto. L’ha chiamato Gino”. Ovviamente, fare un figlio nel bel mezzo di una pandemia richiederà molti sforzi e grattacapi per la 38enne: “Nuova vita significa cambiamento, rinascita. Servirebbero meno liti da parte della politica: ci vuole più speranza per immaginarsi un’Italia guarita in un pianeta più sano. Sono felice di essere uscita dall’empasse e aver preso la mia strada. Non sarei più riuscita a convivere con il malessere. L’Olimpiade non dipende da me, un figlio sì. E con i figli bisogna stare: escludo, da maggio ad agosto, una rincorsa record e forsennata a Tokyo. Allatterò, crescerò i miei bambini, i Giochi li guarderò alla televisione senza rimpianti. Ho scelto un bambino, non ho scelto me. Indietro non si torna”, ha concluso.
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