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“Mi è capitato tra le mani il ‘libro’ della Di Francisca e, con mio grande stupore, ho appreso di essere un CT che ‘non funziona’. Credevo di aver vinto, se non tutto, molto. Di essere se non amato, almeno stimato. Sono un CT, non certo un critico letterario, ma ritengo che un libro autobiografico sia un’arma a doppio taglio. Aldilà della narrazione del vissuto dell’autore, questo tipo di lettura dovrebbe essere di esempio per il superamento di situazioni ostiche e difficili. Di esempi da seguire, in questo ‘libro’, francamente, ne ho visti pochi. Nulla da dire sulla Elisa campionessa, ma per quanto riguarda la ‘persona’, ne viene fuori un ritratto tutt’altro che edificante. Scrivo da persona risentita? Sì. Mi ritengo offeso da quello che definirei un ‘libro’ alquanto scialbo. Hanno più spessore i libri Harmony“. Queste sono le parole roventi di Andrea Cipressa, commissario tecnico del movimento di scherma italiano, altamente irritato dai riferimenti a suo discapito contenuti nel libro di Elisa Di Francisca. L’ex schermitrice italiana ha negativamente giudicato l’operato di Cipressa, scaturendo conseguentemente la reazione sopra riportata.
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