“Il bilancio è positivo. Si tratta dell’inizio di un percorso, abbiamo affrontato questo Mondiale con ben nove esordienti in squadra e sette di loro tornano con la medaglia al collo. Hanno dato risposte positive in pedana, hanno dimostrato personalità fino al risultato splendido di Tommaso Marini o i quarti di finale colti da Pietro Torre, ma direi che tutti hanno risposto bene all’impegno”. Comincia così Paolo Azzi, presidente della Federscherma, il suo resoconto sulla spedizione azzurra ai Mondiali di scherma 2022 che si sono appena conclusi a Il Cairo, con l’Italia che ne è uscita con al collo due ori, quattro argenti e due bronzi.
Il giudizio è positivo anche nei confronti dei nuovi tecnici della varie squadre, al lavoro da appena un anno dopo la debacle alle Olimpiadi di Tokyo: “I tecnici di prima hanno guidato le nostre squadre per anni con ottimi risultati. Detto questo, quelli che adesso hanno la responsabilità stanno facendo un ottimo lavoro. Il cambiamento porta sembra un nuovo stimolo e questo magari è servito. Sono contento del loro lavoro e dell’approccio nei confronti degli atleti”.
Infine, uno sguardo anche al prossimo anno, quando la rassegna iridata verrà ospitata dall’Italia, a Milano: “È una bella responsabilità e opportunità: tirare in casa il torneo di qualificazione olimpica ci metterà nelle condizioni migliori per fare bene. L’organizzazione al Cairo è stata buona, quello di Milano sarà un Mondiale impostato in maniera diversa proprio per le caratteristiche della struttura. Il progetto prevede una sorta di cittadella della scherma attorno al palazzetto centrale, speriamo di essere bravi a curare tutti gli aspetti del campo gara, tutto quello che le squadre sentono. La cura dei dettagli sarà importante”.