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La situzione geopolitica tra Russia e Ucraina si prende la scena sulle pedane dei Mondiali di scherma a Milano. La russa Anna Smirnova, sconfitta in pedana dall’ucraina Olga Kharlan nel primo turno del tabellone di sciabola ai Mondiali di Milano, sta protestando contro la decisione dell’avversaria di non ricambiare il saluto con la stretta di mano, ma solo tendendo la sciabola. Smirnova, come forma di protesta, è ancora in pedana seduta su una sedia. Nel frattempo, nelle altre pedane proseguono gli assalti della rassegna iridata. L’ucraina Kharlan è la compagna dello schermidore italiano, Luigi Samele che ha spiegato: “La decisione di gareggiare? È stata una cosa che è cambiata di ora in ora, minuto in minuto, l’ha sofferta tanto, io sono stato vicino a lei in questi giorni: sono stati giorni complicati, per fortuna tutto si è risolto per il meglio. Credo sia il segnale più giusto, è un parallelismo con la guerra, combattere per portare a casa la vittoria. Alla fine la vittoria è arrivata”. E aggiunge: “Sono state ore difficili – ha ribadito Samele -, in tutto questo c’è anche una gara da fare, oltre al lato politico ed emotivo c’è anche la tensione della gara. Non è un momento facilissimo però va affrontato. Sono felice per il momento, la gara è appena iniziata, spero di parlare questa sera molto tardi. La mancata stretta di mano? C’è anche la possibilità di dare la sciabola per questione di Covid, non è una cosa che si vede oggi per la prima volta il fatto di non stringere la mano e in cambio battere sulla sciabola, ormai è stata sdoganata, è una questione di igiene”. Dopo 45′ Smirnova ha lasciato la pedana, si attende la decisione della Fie sul ricorso dell’atleta russa.
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