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Per i medici dell’ospedale Parini di Aosta è inevitabile procedere con l’amputazione: Roberto Zanda perderà entrambi i piedi, la mano destra e parte di quella sinistra dopo uno sfortunato appuntamento di ultrarunning, in quel caso una maratona estrema, la Yukon Artic Ultra in Canada, considerata la più fredda del mondo. Il 60enne sardo è ricoverato da ormai tre settimane e i medici hanno confermato il congelamento a meno 5 gradi degli arti superiori e inferiori: Zanda era scivolato in un fossato di neve e, impossibilitato a dare l’allarme, era rimasto per oltre quattordici ore in quella posizione a meno 40 gradi, rischiando anche la morte per ipotermia.
Salvato dai soccorsi e riportato in Italia, per lui non c’è dunque altro rimedio se non l’amputazione di piedi e mani. I tessuti si sono “mummificati”, cosa che rende possibile l’amputazione di questi: ad assistere Zanda, oltre al chirurgo, un neurologo e un fisiatra per la riabilitazione fisica e psicologica.