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Alla 47° edizione della Stramilano doppio tris africano. Vincono Kibitok Felix (Kenya) e Kebede Sutuma Asefa (Etiopia), ma c’è anche la grande sorpresa della coppia azzurra Pietro Bomprezzi e Alice Gaggi che chiudono rispettivamente in quattordicesima e in sesta posizione. Nella mezza della città della moda italiana, sono stati in tanti a sfilare: oltre 7000 gli iscritti ufficiali, 5625 quelli che oggi hanno sincronizzato sul proprio Garmin “Stramilano Half Marathon”. Come è ormai solita fare, da almeno tre anni, la mezza milanese per eccellenza si è corsa sotto un timido sole primaverile. Timido sì, ma caldo il giusto per rendere il clima di questa 21,097km quasi perfetto per correre.
“Se non piove il dì delle Palme, pioverà il dì della Pasqua”. Dice così il proverbio. “Se Kibitok corre a Milano il 25 marzo 2018, non ce ne sarà per nessuno”. Dicono così, invece, le gambe del kenyano Felix. Tra le strade milanesi è stato proprio lui ad avere la meglio, Kibitok Felix che, con un passo medio poco sopra ai 2’50”/km, conquista in 01h00’11” la medaglia più pregiata della competizione meneghina. Non è stato semplice, e per mettere la ciliegina sulla torta l’atleta africano ha aspettato gli ultimi 6km dove, con un cambio di passo che nessuno del gruppo di testa è riuscito a seguire, Kibitok è riuscito a creare quel divario di 39” che gli hanno permesso di arrivare in Piazza Castello in gran solitaria. Sul podio con lui, anche Mogos Solomon(Eritrea) e Paul Mwangi (Kenya): sono loro le due carte mancanti di questo tris africano. Solomon stringe i denti fino alla fine, e con il tempo cronometrico di 1h00’40” ottiene la seconda posizione. Solo 2” più tardi, taglia il traguardo il secondo kenyano di oggi, Mwangi che, in 1h00’42”, toglie agli inseguitori la possibilità di lottare per una medaglia. Nonostante il dominio africano, una nota azzurra molto positiva. Tra gli italiani, è proprio un atleta di casa che si fa notare ed emerge nella classifica finale Pietro Bomprezzi (Atletica Astro), classe 1993: il ragazzo milanese non si accontenta di un personale sulla distanza di 1h09’25” ottenuto lo scorso anno a Verbania, e così decide di modificare il proprio curriculum sportivo tagliando il traguardo in 1h06’55”. Per lui un 14° posto da ricordare, e tanta voglia di continuare a migliorare.
La mossa vincente nella gara femminile è sempre la stessa, cambiano solo le figure. Altro tris africano sul tavolo, e ancora Etiopia e Kenya a medaglia.Tra le 1124 donne che oggi hanno concluso la gara, la più veloce a terminarla è stata proprio Kebede Sutuma Asefa. Per lei un tempo cronometrico di 1h07’54”, un crono che, non solo la porta al traguardo come prima donna e come 22esima atleta assoluta della gara, ma che la posiziona senza discussioni ai vertici del running femminile mondiale. Dietro di lei, praticamente il vuoto. Un vuoto che termina circa 2’ più tardi, grazie all’arrivo della kenyana Karanja Ruth Waithira, oggi qui a Milano seconda in 1h10’15”. Per riuscire a dare un nome al volto femminile che completerà il podio della Stramilano 2018, il pubblico dovrà attendere altri 120”. Con il tempo di 1h12’37” taglia quindi il traguardo Esikon Pauline Nagaroi(Kenya). Grande tempo, e grande prestazione anche per l’Italia rosa. A difendere il tricolore ci pensa Alice Gaggi (La Recastello), con una prestazione da incornicare. Anche lei, come Bomprezzi, dopo un personale firmato nel 2017 a Verbania, ha scelto la Stramilano per disintegrare il suo personale sulla mezza correndo la 21,097km in 1h13’4’”. Per lei 6° posto assoluto, e ancora tanti sogni da realizzare.