Il weekend del 27-28 marzo si svolgerà a Biella la seconda edizione della BiUltra 6.24, manifestazione organizzata dall’ASD Pietro Micca – Sezione Podismo Biella Running con il patrocinio dell’amministrazione comunale e valida tra l’altro come prova unica di campionato italiano della 24 ore su strada. Tra i tanti atleti al via, spicca il nome di Simone Perona, ragazzo con disabilità intellettiva, che cercherà di portare a termine la gara, realizzando così una vera e propria impresa. Il 35enne di Vandorno (Biella), allenato da Charlie Cremonte, non è nuovo ad imprese straordinarie: ha infatti corso diverse maratone e mezze maratone, ottenendo anche una medaglia d’argento i Mondiali Special Olympic di Los Angeles 2015. Grazie anche alla disponibilità di Paolo Vialardi e Matteo Ugazio, Sportface ha contattato Simone per conoscere meglio la sua storia ed i suoi obiettivi.
Simone, lasciamo a Te la parola. Presentati agli amici di SPORTFACE.
“Ciao a tutti, mi chiamo Simone, ho 35 anni: mi piacciono il giardinaggio, la geografia, la corsa, la neve e lo sport in generale. Mi piace molto cucinare: so fare una pasta alla carbonara buonissima. Mi reputo un ragazzo gentile e simpatico, sono sempre molto allegro. Cerco sempre di fare amicizia con tutti ed anche per questo mi dicono che sono un ragazzo estroverso. Sono molto mattiniero: mi sveglio presto, perché ogni giorno voglio avere tempo di fare tutte le cose che amo”.
Raccontaci qualcosa sulla tua adolescenza e sul periodo della scuola.
“Dopo aver fatto elementari e medie a Biella mi sono iscritto all’IPSIA a Vercelli. I miei compagni sono sempre stati molto gentili e simpatici Molti di loro mi invitavano ad andare in giro, al fiume ed al parco, oppure a mangiare insieme durante gli intervalli. Sono stato fortunato perché ci sono persone che tendono ad escludere chi ha una disabilità: i miei compagni invece no, loro hanno sempre cercato di includermi nella loro esperienza quotidiana”.
E’ vero che a scuola eri un po’ indisciplinato?
“Si è vero: a volte a scuola i professori mi rimproveravano, però con il tempo ho imparato a disturbare di meno ed essere più educato”.
Come hai gestito la tua autonomia nel corso degli anni?
“Da piccolo i miei genitori mi aiutavano molto, mi portavano loro a fare tutte le commissioni mentre oggi sono più autonomo sotto molti punti di vista: a volte faccio anche la spesa al supermercato da solo”.
Come ti sei avvicinato alla corsa e che impatto ha avuto lo sport nella tua vita?
“Ho scoperto lo sport guardando la televisione. Alle elementari ho fatto nuoto, poi ho provato anche pallavolo. Nel 2012 ho iniziato a correre con Special Olympics. Quando corro provo serenità ed allegria, sono davvero felice. Lo sport mi ha dato l’occasione di conoscere tante persone e grazie a questo ho acquisito maggiore autonomia e consapevolezza. Devo poi dire che i piacciono molto anche gli sport invernali, dato che amo la neve, in particolare pratico sci di fondo e faccio corsa con le racchette da neve”.
Che cosa rappresenta per te Special Olympics?
“Qualcosa di bello, unione e coinvolgimento. Secondo me Special Olympics è di grande aiuto per i ragazzi con disabilità intellettiva perchè dà loro modo di essere inclusi e di fare gli sport che preferiscono. La mia vita è cambiata con Special Olympics: faccio sport, ma non solo, vivo con gioia il mio tempo”.
Nel 2015 a Los Angeles hai avuto una soddisfazione sportiva incredibile
“Quando la Società mi ha comunicato che sarei andato a Loa Angeles quasi non ci credevo. Ho partecipato ai giochi mondiali estivi ed è stata una grandissima emozione conquistare la medaglia d’argento, correndo la mezza maratona. Quando arriva un risultato del genere si può solo essere contenti perché significa che ci si è allenati bene. In generale comunque, anche la sola partecipazione è molto gratificante”.
Il prossimo weekend c’è la 24 ore di Biella. Corri praticamente in casa, come si dice in gergo
“Il mio sogno è portare a termine la 24 ore; ho fatto la 6 ore con successo due anni fa e adesso mi preparo a questa nuova impresa. Posso farcela, darò tutto me stesso”.
Non hai paura ad affrontare una gara così dura?
“A volte ammetto di essere un po’ preoccupato, ma chi non lo è prima di correre una 24 ore? Pretendo sempre molto da me stesso. So che non sempre si possono ottenere i risultati sperati, fa parte del gioco, ma io darò tutto me stesso per realizzare questo sogno”.
Correrai con un pettorale speciale, il n. 2025
“Si è l’anno in cui si svolgeranno i Giochi Mondiali invernali Special Olympics, dove Torino è in lizza come città ospitante. Spero che sia di buon auspicio”.