Un’edizione da record con 1727 atleti giunti al traguardo: questi i lusinghieri numeri della 14ª Mezza Maratona di Genova, manifestazione organizzata dalla ASD Podistica Peralto Genova, classificata come SILVER LABEL nel programma Running 2018 della FIDAL ed andata in scena domenica 15 aprile lungo le strade del capoluogo ligure. Pronostici della vigilia interamente rispettati per quanto riguarda le posizioni di vertice, sia nella gara maschile che in quella femminile.
Tra gli uomini, il successo finale è andato a Mohamed Rity (Delta Spedizioni), che ha battuto sul filo di lana Enrico Imberciadori (Atletica Frecce Zena): per entrambi lo stesso crono 1h12’04’’. Al terzo posto, distanziato di pochi secondi, è giunto il rappresentante dei Maratoneti Genovesi Corrado Pronzati, che ha chiuso in 1h12’32’’. Nella gara femminile, corsa in solitaria e vittoria annunciata per Emma Quaglia (Cambiaso Risso Running Team) con il tempo di 1h17’15’’, che le è valso anche la 10ª posizione della classifica assoluta. Alle sue spalle, la compagna di squadra Emanuela Massa (1h25’36’’) ha preceduto Anna Bardelli (S.S. Trionfo Ligure, 1h26’24’’).
Qualche ora dopo la competizione, Sportface.it ha raggiunto telefonicamente Corrado Pronzati, terzo assoluto, per avere le sue impressioni.
Corrado, usando un gergo calcistico si può dire che “hai giocato in casa”.
“Sì (ride, ndr). Abito a Cogoleto, a pochi chilometri da Genova, conosco bene questa gara e ci tenevo a fare una buona prestazione”.
Forse le cose non sono andate come credevi?
“Sono partito un po’ contratto. Ho avuto da subito delle sensazioni non proprio positive. Purtroppo non siamo macchine perfette, per cui una giornata storta può capitare anche quando si arriva da un buon ciclo di allenamenti”.
Il percorso era difficile da affrontare?
“Certamente il tracciato di Genova non è un ‘biliardo’, come si dice in gergo, ma in tutta onestà non lo ritengo un percorso lento. E’ una mezza maratona percorribile, in cui si possono ottenere anche degli ottimi riscontri cronometrici”.
Sui social network, molti si sono lamentati per il vento.
“Ecco, sì, il vento ha veramente dato fastidio. Soprattutto nel tratto della sopraelevata ho faticato molto. Non riuscivo a correre in maniera fluida, avevo un’andatura quasi inarcata; credo di aver speso molte energie proprio in questa fase. Le condizioni atmosferiche avverse però fanno parte del gioco e valevano anche per i miei avversari”.
Una bella lotta con Rity ed Imberciadori.
“Siamo stati insieme per lunghi tratti. Sono stati entrambi molto bravi, faccio loro i miei complimenti per come hanno saputo gestire la gara. Io speravo di fare meglio, ma un terzo posto è comunque un risultato positivo. Lo accetto con il sorriso, soddisfatto per aver dato tutto in una giornata complicata”.
Archiviata la gara di Genova, quali sono i tuoi programmi?
“In primavera avevo programmato una maratona, ma il meteo in questi ultimi 2 mesi ha fatto spesso i capricci, per cui non ho dato agli allenamenti quella continuità che avrei voluto. La maratona di Padova, in programma il 22 aprile, poteva essere un’opzione, ma a questo punto credo proprio che rinuncerò”.
Quindi nessuna 42km in questa prima parte di stagione?
“Non è detto (ride, ndr). Il primo maggio a Santhià, nel vercellese, è in programma la Maratona del Riso. Adesso valuto come saranno le sensazioni nei prossimi giorni. Potrei anche decidere di essere al via. Certamente la data non è ottimale, in quando tra due settimane potrebbe fare caldo, però potrei correrla per cercare comunque un risultato interessante, senza necessariamente ambire al personal best. Per limare il personale ci sarà tempo in autunno”.