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Running, Mezza d’Autunno Novi Ligure 2018: successi per Enrico Imberciadori ed Elisa Stefani

Podio maschile Mezza di Novi Ligure

E’ andata in scena a Novi Ligure (Alessandria) nella mattinata di domenica 14 Ottobre, la 33^ Mezza Maratona d’Autunno, gara organizzata dall’Atletica Novese e valida, tra l’altro come tappa del CorriPiemonte e prova unica di Campionato Regionale e Provinciale individuale di specialità.

Oltre 400 gli atleti che hanno tagliato il traguardo della mezza, disegnata lungo un percorso ormai collaudato: dopo la partenza alle 9.30 dallo Stadio C. Girardengo e l’uscita dal centro abitato di Novi Ligure attraverso viale Rimembranza, gli atleti si sono diretti nella frazione Merella e, da qui, al centro abitato di Pozzolo Formigaro, per fare poi ritorno al traguardo, situato sempre sulla pista d’atletica dello stadio di Novi.

La cronaca di gara racconta la vittoria del genovese Enrico Imberciadori (Atletica Frecce Zena) con un crono di 1h10’24’’, tempo che vale anche il primato personale sulla distanza. Alle sue spalle è giunto il torinese Flavio Ponzina (ASD Brancaleone Asti, 1h10’41’’), mentre, per quanto riguarda il terzo gradino del podio, è da sottolineare l’ennesima enorme prestazione di Diego Scabbio. L’atleta di Rivalta Bormida, classe 1973 e tesserato per l’Atletica Novese, ha chiuso in 1h12’44’’, impreziosendo così una stagione che l’ha visto finora competere ad altissimo livello su diverse distanze, dai 5.000 metri fino alla mezza maratona.

Nella gara femminile, vittoria annunciata per Elisa Stefani (ASD Brancaleone Asti), grande favorita della vigilia, che ha tagliato il traguardo in h14’27’’, conquistando anche l’undicesima posizione della graduatoria assoluta. Per la Stefani, che ha bissato il successo del 2017, un altro risultato importante dopo il secondo posto ottenuto il 30 settembre alla Mezza del VCO a Gravellona Toce. Il podio della gara femminile è stato completato da Giovanna Caviglia (Atletica Alessandria, 1h21’46’’) e da Iris Baretto (S.S. Trionfo Ligure, 1h24’34’’)

Nella gara di contorno, il 13° Trofeo Birra Pasturana, sulla distanza di 14,2km, che ha visto 135 classificati, successi di Enrico Ponta (APS La Fenice ASD, 48’51’’) e Silva Dondero (Maratoneti Genovesi, 56’14’’).

Al termine della gara, le dichiarazioni dei vincitori della mezza maratona a SPORTFACE.it:

Enrico Imberciadori.

Enrico raccontaci la tua gara.

“Sono davvero felice. E’ stata una gara bella, veloce, su un percorso molto piatto e scorrevole. Sono partito in maniera prudente su una media di 3’32’’ – 3’33’’ al km. Davanti a me c’era Flavio Ponzina, un atleta molto valido con personali di tutto rilievo, per cui ho preferito correre con cautela e non seguirlo immediatamente. Al 10°km sono transitato in 33’35’’: al km 14 ho agganciato Ponzina è l’ho superato. Da quel punto in avanti l’ho corsa in solitaria, tenendo come riferimento le biciclette degli apripista. L’ingresso in pista è stato molto bello e mi ha dato l’energia giusta per lo sprint finale negli ultimi 300 metri”.

Oltre alla vittoria è arrivato anche il personal best.

“Si, una doppia soddisfazione. Lo scorso anno avevo fatto diverse mezze in 1h11’-1h12’ per cui volevo migliorarmi. Ad agosto e settembre ho lavorato molto sul volume, sui chilometri: gli allenamenti mi dicevano che potevo fare 1h10’, ma un conto sono gli allenamenti, un altro solo le gare. I risultati bisogna farli quando si indossa il pettorale”.

Prossimi obiettivi?

“L’obiettivo principale è sempre quello di migliorarsi. Sarebbe bello, anche dal punto di vista psicologico, scendere sotto il limite di 1h10’, correre una mezza in meno di 70’. Credo però che ci si debba lavorare con calma: l’istinto direbbe di provarci magari già nelle prossime settimane, ma i risultati hanno bisogno di tempo e lavoro per essere ottenuti. Magari ci proverò all’inizio del prossimo anno, non so ancora dove. Ritengo che la mezza maratona sia la gara in cui riesco ad esprimermi meglio, per cui ho ancora margini di miglioramento”.

Tu sei di Genova. A distanza di due mesi dalla tragedia del Ponte Morandi, la città sta provando a ripartire. E’ di questi giorni la notizia che dovrebbe corrersi anche la maratona. Che cosa ne pensi?

“Tutto ciò che può portare persone, turismo e movimento a Genova è certamente un bene in questo momento. La maratona è una gara difficile da organizzare, ma il fatto che la si voglia fare è un altro segnale inequivocabile che la città è viva e non vuole arrendersi a questo ennesimo episodio drammatico che l’ha colpita. Tra l’altro il percorso dovrebbe avvicinarsi anche alla “zona rossa”, quasi a testimoniare che non si vogliono lasciare sole le persone che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. Spero con tutto il cuore che possa essere una manifestazione di successo e che molti podisti partecipino per dare un segnale forte, di sport e di solidarietà”.

Elisa Stefani.

Elisa sei soddisfatta?

“Certamente si. Avevo voglia di correre: questa mattina sono persino arrivata al ritrovo con largo anticipo, cosa che non accade quasi mai (ride, ndr). Quello di oggi è il mio secondo miglio tempo in una mezza maratona”.

Una gara condotta sempre al comando, correndo forte.

“Si. Vincere una gara fa sempre un enorme piacere, ma oggi per me era importante anche e soprattutto riuscire a correre bene ed in spinta. Peccato per la parte del percorso nella zona di Pozzolo: ci sono delle piccole pendenze che costringono un po’ a rallentare. Senza quelle avrei potuto fare anche meglio, però va bene così. L’obiettivo stagionale è la maratona di Valencia e sto progressivamente migliorando la mia condizione”.

Quanto conta tagliare il traguardo e ricevere l’abbraccio dei compagni di allenamento?

“Conta tanto, tantissimo, più della vittoria. Ringrazio Emanuele Massoni e Matteo Volpi, con cui mi alleno spesso. Per festeggiare con loro, dopo aver tagliato il traguardo, mi sono persino dimenticata di fermare il mio cronometro (ride, ndr)”.

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