Leonardo Cenci non ce l’ha fatta: l’ospite indesiderato, così chiamava lui il cancro ai polmoni scoperto nel 2012, lo ha portato via. Il podista umbro, 46 anni, si è spento questa mattina intorno alle 10 nell’Ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia. Lo scorso novembre le sue condizioni si erano aggravate, fino al drammatico peggioramento delle ultime settimane.
Amante dello sport fin dalla giovane età, Cenci ha praticato con assiduità calcio e basket, fino ad avvicinarsi al mondo del podismo. “Ho corso la mia prima maratona a Venezia nel 2001 in 3h24’. Da allora ne ho portate a termine 7 da uomo sano e due in compagnia del cancro” diceva così, con la consueta ironia, ai microfoni di Sportface.it, durante un’intervista rilasciata alla fine del 2017.
La scoperta della terribile malattia è avvenuta nel 2012, proprio durante la preparazione alla Maratona di New York. “Mi allenavo, ma mi sentivo sempre stanco, facevo fatica persino a salire le scale”. Gli accertamenti diagnostici a cui si è sottoposto sono stati terribili: adenocarcinoma polmonare al 4° stadio, con metastasi alle ossa ed al cervello. Inoperabile e incurabile. “E’ come avere una pallina da tennis in un polmone. I medici mi hanno dato 4-6 mesi di vita. Non di più”.
Nonostante una diagnosi così drammatica, Cenci non si è mai arreso, riprendendo progressivamente ad allenarsi, dopo il primo periodo difficile dovuto alla chemioterapia. Nel 2016, il presidente del CONI Malagò, con cui ha corso una parte della Maratona di Roma, lo ha definito un Gigante della vita. Nello stesso anno, Cenci concluso la maratona di New York in 4h27’57’’, superando di oltre un’ora Fred Lebow, l’unica altra persona che corse, nel 1992 con un tumore in atto, la stessa maratona in 5h32’34’’. Nel 2017 si è addirittura migliorato, chiudendo in 4h06’16’’.
Divenuto ben presto un simbolo della lotta al cancro, Cenci ha fondato l’associazione Avanti Tutta onlus, proprio per supportare le persone colpite da questa terribile malattia.