Running

Running, intervista a Michele Belnome: “La Race Across Apulia è stata un’esperienza incredibile”

Quasi 300 chilometri di gara, 287 per la precisione. Questa è la Race Across Apulia, corsa per podisti temerari che da Piazza Duomo a Lecce, sede della partenza, arriva fino a Castellaneta (Taranto), ai piedi della statua dedicata a Rodolfo Valentino, attraversando tutta la Regione. L’edizione 2021, svoltasi nello scorso fine settimana, ha visto alla partenza anche Michele Belnome, 53enne di Mola di Bari che ha raccontato a Sportface.it la sua esperienza ed il suo arrivo a Castellaneta dopo 51h45’.

Ciao Michele, innanzitutto complimenti. Come stai?

Grazie, sono ancora un po’ stanco, come è normale che sia, ma molto felice per aver portato a termine questa gara. Ci tenevo davvero tanto.

Prima di parlare della gara, presentati come podista ai lettori di Sportface.

Beh è molto semplice, ho 53 anni e corro da soli 11 anni. Sono tesserato con la società Sei Sport di Monopoli, ma partecipo al Campionato IUTA con i colori della Be Different Be Ultra. Corro per il piacere di farlo, non seguo tabelle o programmi di allenamento specifici, preferisco non avere vincoli di sorta. Abitualmente mi alleno 4 volte a settimana con uscite da 25-30km

Come mai Ti dedichi principalmente alle ultramaratone?

Fondamentalmente perché mi danno un senso di pace interiore e serenità

Raccontaci questa Race Across Apulia

E’ banale dirlo ma la gara è stata dura, anche se lo avevo messo in preventivo. Ho avuto una piccola crisi a Masagne, nel Brindisino, quando le gambe hanno iniziato ad indurirsi. Fa parte del gioco. Mi ha aiutato molto l’alimentazione corretta e costante fin dall’inizio. Nel 2019, quando fui costretto al ritiro, lo stomaco si chiuse, nei pressi di Polignano a mare: corsi senza mangiare per altri 65km, ma alla fine dovetti alzare bandiera bianca. Sena carburante non si va avanti. Quest’anno ho imparato la lezione.

Quest’anno hai avuto anche un’assistenza veramente calorosa e puntuale dalla tua crew, giusto?

Assolutamente si. Sono stati meravigliosi. Fondamentali direi. Devo ringraziare Mimma Caramia, Nicola Barone e Cristina Petruzzelli, per tutto il supporto tecnico e psicologico. Non mi hanno fatto mancare davvero nulla. Se sono arrivato in fondo, tanto merito va a loro.

Hai mai pensato che non ce l’avresti fatta?

Mai. Nemmeno per un attimo. Ero determinatissimo. Non volevo fallire.

Che cosa hai pensato quando hai visto la statua di Rodolfo Valentino?

Prima di arrivare alla statua c’è un lungo rettilineo. Quando ho iniziato a percorrerlo e scorto il punto d’arrivo ho pescato da non so dove tutte le energie che mi erano rimaste per correre più forte che potevo ed abbracciare finalmente Rodolfo. E’ stata una gioia indescrivibile, in viaggio incredibile, non trovo altre parole per dirlo.

E adesso che la Puglia è conquistata, quale sarà il Tuo prossimo obiettivo?

Per il futuro mi piacerebbe fare la Ultra Milano Sanremo, lungo il percorso della Classica di Primavera di Ciclismo. Ci sto pensando da qualche tempo e chissà che non ci si possa davvero provare.

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