Stefano La Rosa e Giovanna Epis tra i grandi protagonisti nella maratona di Siviglia di domenica 25 febbraio 2018. I nostri portacolori, grazie ad una gara magistrale e record personali, hanno conquistato un biglietto virtuale per gli Europei di Berlino rispettivamente con il settimo crono tra gli uomini (2h11’04”) nella gara vinta da Dickson Kipsang Tuweicon in 2h08’22” e il sesto tempo tra le donne (2h29’38”) in cui ha trionfato Boulaid Kaoutar in 2h25’35”.
Giovanna Epis, classe ‘88 e tesserata per il Gruppo Sportivo Carabinieri Bologna, si è raccontata ai microfoni di SportFace.
Sei andata a Siviglia con la consapevolezza di poter continuare a inseguire il sogno degli Europei di Berlino?
Gli europei di Berlino sono nel mio mirino da almeno 2 anni; ma ho capito che potevo davvero farcela a qualificarmi solo dopo aver corso ad Amsterdam lo scorso ottobre in 2h32’31”.
Credevi di poter fare un risultato del genere, migliorando il tuo personale di oltre 3′, in così pochi mesi? O forse sei stata tu la prima a stupirti di un crono come quello di domenica a Siviglia?
A Siviglia sono partita convinta delle mie potenzialità per correre attorno alle 2h30′ ma sinceramente un sub 30 non me l’aspettavo. Penso che solo il mio allenatore Giorgio Rondelli sapesse cosa potevo realmente fare. Comunque questo crono è frutto di anni di lavoro, mi sono sempre allenata con costanza e dedizione. Tuttavia non sempre i risultati arrivano subito, bisogna saper aspettare, proprio come si aspetta in una gara lunga come la maratona.
Qual è il tuo sogno più grande?
Il mio sogno più grande sono le Olimpiadi. Sembra banale come risposta, ma penso sia anche il sogno di qualsiasi atleta.
Chi più di tutti ti sta aiutando e supportando in questa fase di preparazione?
Sicuramente il mio ragazzo, Luca. La serenità è la prima chiave di successo per un atleta, e con una persona accanto che capisce quello che fai e che ti sprona ogni giorno non può che esser così.
Le emozioni più belle, in quale gara le hai vissute?
Difficile scegliere una gara per le emozioni più belle. Da quando sono diventata una maratoneta, ogni maratona mi lascia delle emozioni indescrivibili. Quindi tutte quelle che ho corso finora, praticamente.