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Verso Italia-All Blacks: la Nuova Zelanda assaggia il prato dell’Olimpico (VIDEO)

L'allenamento degli All Blacks all'Olimpico - foto di Gianmichele Laino

Sembra una danza antica, di quelle rituali. L’allenamento degli All Blacks sul prato dello Stadio Olimpico di Roma, alla vigilia del match di domani, da solo vale il prezzo del biglietto. Sotto l’occhio vigile del coach Steve Hansen, i più forti giocatori di rugby al mondo hanno provato alcuni schemi che metteranno in pratica domani, contro gli azzurri (CLICCA QUI PER LEGGERE LA STORIA DEI MATCH TRA ITALIA E NUOVA ZELANDA).

Muscoli, polpacci e velocità. La barba e la sostanza di Charlie Faumuina. I calci di Kerr-Barlow. Sono le istantanee di un pomeriggio non troppo soleggiato, in cui le linee neozelandesi si sono sfidate da sole, con gli onnipresenti piccioni del prato dell’Olimpico a fare da sparring partner. Anche se a ritmi non troppo serrati, gli allenamenti hanno evidenziato la grande precisione dello staff dei kiwi, pignolo fino all’inverosimile. Talmente tanto pignolo, da far provare ai giocatori anche la parte iniziale dell’Haka. Solo i gesti e il ritmo delle mani sul petto, però. Niente parole. Quelle, insieme ai fatti, arriveranno domani alle 15.

Pochi i dubbi sulla formazione che affronterà gli azzurri. I XV scelti da Hansen si preparano con maggiore intensità rispetto ai rimpiazzi. Damian McKenzie sarà l’estremo titolare; Dagg, Fekitoa, Leinert-Brown e Naholo si muoveranno agili sulla seconda linea; in mediana, saranno Cruden e Kerr-Barlow a inventare; il pacchetto di mischia che arginerà gli azzurri sarà formato da Luatua, Dixon, Scott Barrett (fratello del più famoso Beauden, a segno al debutto contro l’Irlanda), Tuipoulotu, Faumuina, Taylor e Crockett. E dal neo-capitano Sam Cane, alla sua seconda partita con la fascia al braccio.

Il numero 7 degli All Blacks, nel suo dialogo con i giornalisti, si è detto emozionato per il ruolo che dovrà rivestire domani e si è mostrato estremamente rispettoso nei confronti degli avversari azzurri. “Domani – ha detto – dovremo impegnarci molto per disputare una buona partita e, se le cose andranno come devono, assisterete a un match fantastico! Oggi, torno qui dopo quattro anni dall’ultima volta, con molta più esperienza sulle spalle, grazie ai capitani che mi hanno preceduto”.

Uno sguardo severo e un cenno del responsabile media fanno capire che può bastare così. Le ultime divinità dello sport moderno (non è esagerato considerarle così in patria) rientrano negli spogliatoi per riprendere le loro umanissime vesti. E per concentrarsi e rifocillarsi in vista della partita di domani.

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