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Stadio Flaminio al rugby, Giovanni Malagò: “Può essere soluzione giusta”

Giovanni Malagò - Foto Nizegorodcew/Sportface

Il presidente Gavazzi è da tempo alla ricerca di una sede e oggi c’è l’esigenza di avere un centro federale per rugby a sette e settore femminile: il Coni ha promosso un incontro tra la Federugby e il comune di Roma perché il Flaminio ha duemila metri quadrati di uffici, esattamente quello che serve”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò commentando la possibilità che la Federazione italiana rugby prenda in gestione e riqualifichi il Flaminio. “Noi avevamo presentato un progetto collegato alla candidatura di Roma ai Giochi del 2024 – ha ricordato Malagò al termine della Giunta nazionale odierna – Ora, però, non faccio il tifo contro la sua riqualificazione e una possibile soluzione”.

Il numero uno dello sport italiano ha infine replicato al Codacons, che ha accusato il Coni di aver contribuito al degrado dell’impianto. “ll Flaminio è sempre stato un impianto del comune e, come altre strutture in giro per l’Italia, è stato dato in gestione prima al Coni e poi alla Coni Servizi – ha spiegato Malagò – I gestori si fanno carico delle spese di ordinaria amministrazione ma non di quelle straordinarie: noi abbiamo riconsegnato le chiavi del Flaminio perché lo stadio aveva dei problemi di agibilità, elementi di carattere strutturali e credo anche di natura sismica che ne impediscono l’utilizzo. Qualsiasi ulteriore commento su eventuali responsabilità credo sia superfluo”.

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