La partita del Sei Nazioni di sabato tra Galles e Inghilterra potrebbe non disputarsi per via dello sciopero che i giocatori gallesi potrebbero proclamare domani, al termine della riunione dei loro rappresentanti sindacali a Cardiff. Anche per questo il ct della nazionale, il neozelandese Warren Gatland, ha rinviato l’annuncio della formazione che era previsto per oggi: “Non ho alcun dubbio che questa minaccia di sciopero sia una cosa molto seria, quindi è meglio aspettare. Oltretutto, ciò che chiedono i giocatori sono cose ragionevoli”. Il sindacato dei rugbisti del Galles chiede che venga definito e poi formalizzato in forma scritta il nuovo accordo con le quattro franchigie locali (Cardiff, Dragons, Ospreys e Scarlets), anche perché molti contratti sono in scadenza e non si è ancora discusso del loro rinnovo. E a proposito dei nuovi accordi, si chiede che l’80% sia un fisso garantito e che i bonus siano la restante parte del 20%. Inoltre viene chiesta l’abolizione della regola secondo cui non si può andare a giocare all’estero se non si hanno almeno 60 presenze in nazionale. Anche la leggenda del rugby gallese Jonathan Davies ha commentato la vicenda: “E’ scandaloso che ci si trovi in una situazione del genere, e non puoi aspettarti che i giocatori vadano in campo se non dai loro ciò che è stato promesso. Non è un caso che gli ultimi mesi del rugby gallese siano stati un disastro”.
Sei Nazioni: Gallers verso lo sciopero, a rischio il match con l’Inghilterra
La sfida del Sei Nazioni 2019 tra Italia e Galles - Foto Antonio Fraioli