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Sei Nazioni 2021, Smith: “L’importante è credere nel progetto, possiamo migliorare”

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Palla Rugby - Foto Hirobi CC0 Creative Commons

Il capoallenatore dell‘Italrugby, Franco Smith, al termine del match d’esordio del Sei Nazioni 2021 perso con la Francia 10-50, ha commentato la prestazione dei suoi ragazzi in conferenza stampa: “L’importante è credere nel proprio progetto e nella crescita di un gruppo giovane e di qualità. Non penso che i francesi siano così migliori di noi. Fisicamente sono molto più costruiti, ma ci sono errori che possiamo evitare, con pazienza ed esperienza. Sarà difficile essere positivi per chi guarda solo il risultato, ma dobbiamo pensare a dove fare meglio. Ci sono aspetti negativi nel nostro gioco, ma non sbagliamo in ogni occasione: abbiamo l’esperienza dell’under 20 o delle franchigie, non abbastanza dal punto di vista internazionale”.

Smith dopo circa mezz’ora ha deciso di attingere dalla panchina: “Era nei piani, sono contento di come i ragazzi hanno tenuto in maschia fino in fondo. E’ stato un aspetto importante. Tanti non hanno giocato spesso, ma hanno fatto bene. Ovvio che in questi casi si possano sbagliare un paio di passaggi….I ragazzi sono meglio di questo. Non credo sia una mancanza di grinta e volontà, doti che si sono viste anche perdendo così. La parte del contatto in difesa viene allenata nelle franchigie, se vogliano averli sani non possiamo farlo. Senza amichevoli non possono simulare i contatti, la prossima settimana sicuramente andrà meglio”.

La prossima settimana l’Italia affronterà l’Inghilterra e Smith spera di vedere degli importanti miglioramenti nella sua squadra: “Palla in mano abbiamo giocato molto bene e abbiamo subito cinque mete da nostri errori: possiamo migliorare e riprenderci subito. Purtroppo, si impara anche così… Sono state settimane molto difficili per le franchigie, qualche partita è stata annullata causa Covid. Far crescere una squadra a livello internazionale è molto difficile, ma fisicamente i ragazzi stavano bene e stiamo stati pari a loro per intensità, anzi più presenti nel finale. Il mio intervento era finalizzato a stoppare la maul avversaria, non pensavo di essere in fuorigioco, è stata una penalità stupida che successivamente ha portato ad una loro meta. Mi assumo la responsabilità per quel calcio di punizione”. 

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