Il rugbista friulano Alessandro Zanni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo a 36 anni. L’ormai ex seconda e terza linea italiano è diventato una vera e propria bandiera della Benetton Rugby, fautore di 136 presenze a partire dal 2009. Zanni ha concesso un’intervista ai microfoni dei canali ufficiali Benetton, così esordendo in merito all’annuncio del suo ritiro ufficiale: “Sicuramente quando una carriera finisce è un momento molto duro e difficile perché ti rendi conto che la più grande passione che hai, che è praticare il rugby, dall’oggi al domani non ci sarà più. Io ho iniziato a giocare a rugby nel 1991, sono passati un bel po’ di anni. Pensare da un giorno all’altro di non poter più scendere in campo con i compagni a praticare lo sport che amo è sicuramente una sensazione che mi mette in difficoltà, però l’età avanza ed è giusto fare una scelta per poi proseguire nella propria vita senza questo aspetto che è il rugby“.
In seguito Zanni ha commentato il suo status di icona della Benetton Rugby, così esprimendosi: “Ho giocato più di 100 presenze con la maglia del Benetton, è stato un qualcosa di incredibile se ripenso al passato e alla mia carriera. Ogni partita che ho giocato in maglia biancoverde mi ha dato delle emozioni incredibili e delle sensazioni che porterò con me per sempre. Ho avuto la fortuna per un periodo di essere anche il capitano e di essere il leader di questa squadra e anche se non fu un momento particolarmente positivo, perché privo di risultati e vittorie, lo ricorderò sempre con piacere, perché è stato un periodo che mi ha fatto crescere come persona e come giocatore. Sono emozioni incredibili che conserverò per sempre e fra qualche anno quando mi guarderò indietro sicuramente rivivrò e ripenserò a dei bellissimi momenti“.
In chiusura, Zanni ha salutato chiunque l’abbia sostenuto nel corso della sua lunga e rispettabile carriera: “Volevo ringraziare tutti quelli che hanno gravitato intorno a questa squadra, al Benetton Rugby nel corso degli anni, da quando ho avuto la fortuna di trasferirmi qua a Treviso. Dai tifosi a tutte le persone che lavorano per la società perché il contributo di ciascuno di loro è importante per la crescita della squadra, affinché si possano raggiungere i risultati che abbiamo ottenuto l’anno scorso”.