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Lo stadio Iacoboni di Rieti come cornice, il grande cuore azzurro come istantanea di un momento di spensieratezza. È sempre più raro sorridere per i bambini di Amatrice: oggi lo hanno fatto in compagnia di una delegazione della nazionale italiana di rugby in visita nelle zone del terremoto che, dal 24 agosto, sta sconvolgendo la geografia del centro Italia.
I bambini di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto hanno vissuto un pomeriggio da ricordare grazie ai giganti buoni dello sport, provando a placcare Venditti, Geldenhuys, Odiete, Violi, Ferrari, Steyn e Brendan Venter, sotto l’occhio vigile del ct Conor O’Shea.
“Un piccolo gesto essere qui – ha detto il commissario tecnico irlandese -, ma abbiamo voluto regalare un momento di festa a questi bambini”. Nei loro occhi c’è ancora tanta paura e tanta rabbia. Lo sport può aiutarli a superare questi momenti difficili, allontanando le lacrime che, troppo spesso, fanno capolino nei loro occhi. “Con queste iniziative – ha detto Maurizio Amadei degli Arieti, la squadra locale di rugby – noi vogliamo ricostruire le macerie dell’anima. A quelle fisiche ci penseranno gli altri”.
La visita a Rieti potrebbe essere di buon auspicio per la nazionale azzurra di rugby: nel 1996, dopo un passaggio nella città laziale, la nazionale riuscì nell’impresa di battere la Scozia. La Nuova Zelanda è avvisata: gli azzurri scenderanno in campo contro gli All Blacks con una motivazione in più per fare bene. E per dedicare un altro sorriso ai bambini del centro Italia.