L’Italia rischial’esclusione dal Sei Nazioni. La proposta arriva dall’Inghilterra, tramite un articolo che Stuart Barnes ha scritto sul Times. L’ex rugbista britannico e opinionista televisivo ha spiegato che questa decisione consentirebbe al torneo di mantenere il prestigio e salvaguardare anche la reputazione della Nazionale italiana. L’ex nazionale inglese motiva questa tesi ricordando come in venti edizioni del torneo, l’Italia abbia ottenuto solamente 12 vittorie in 103 partite disputate, vale a dire mediamente poco più di una vittoria ogni nove gare. Inoltre, nell’ultimo Sei Nazioni, bruscamente interrotto per via dell’emergenza sanitaria, l’Italia non è andata a punti in due match su cinque disputati, con le sconfitte contro Galles (42-0) e Scozia (17-0). L’ultimo successo tricolore risale al febbraio 2015, quando gli azzurri sconfissero la Scozia per 22-19 evitando così il “cucchiaio di legno”, che invece è stato appannaggio dell’Italia negli anni successivi.
Proprio per questo, Barnes ritiene che la presenza della Nazionale italiana al Sei Nazioni sia motivata da ragioni economiche più che tecniche. Barnes ha citato anche della città di Roma, che verrebbe preferita alle capitali di Romania e Georgia (squadre meritevoli di partecipare al torneo) per il suo fascino, favorendo così la permanenza dell’Italia. Intanto, il Super Eugby Aotearoa (nome Maori della Nuova Zelanda) prenderà il via il 13 giugno a porte chiuse e terminerà il 16 agosto. Il campionato neozelandese sostituisce il Super Rugby, che normalmente vedeva sfidarsi 15 squadre provenienti da 5 paesi diverzi (Nuova Zelanda, Sudafrica, Argentina, Australia e Giappone).