Seconda sconfitta per l’Italia nella seconda sfida del Sei Nazioni 2022 di rugby maschile: l’Inghilterra vince 33-0 all’Olimpico. Gli azzurri di Kieran Crowley si trovano subito ad inseguire e non riescono ad andare a segno, nonostante qualche bella azione offensiva soprattutto nella ripresa. Gli inglesi vincono agevolmente e conquistano la loro prima vittoria nel torneo. Dopo la sconfitta all’esordio contro la Francia, gli azzurri non riescono a sfruttare il campo di casa e rimangono fermi a zero punti. Uomo partita Marcus Smith, che mette a segno una meta e tre trasformazioni su quattro. Di seguito, la cronaca della partita.
LA PARTITA – L’Inghilterra mette subito pressione agli azzurri e mette a segno la prima meta dopo dieci minuti (0-5) grazie a Smith, che poi trasforma anche (0-7). L’Italia fatica a reggere il colpo e l’Inghilterra va nuovamente a meta con George (20′) e Smith trasforma nuovamente (0-14). Un fallo del numero 5 inglese poi porta l’arbitro ad annullare una nuova meta ospite e il punteggio rimane bloccato. Nel finale Toa Halafihi prende un colpo alla testa e deve lasciare il campo come previsto dal protocollo (38′), sostituito da Sebastian Negri. Allo scadere del primo tempo Jamie George firma una nuova meta, con Ioane che si lancia ma non riesce a fermarlo sulla linea.
Nel secondo tempo l’Inghilterra torna a fare pressione: mischia a pochi passi dalla linea di meta e gli inglesi si prendono altri cinque punti con Elliot Daly (45′). Poi Smith commette il primo errore e non trasforma (0-26) e l’Italia prova ad approfittarne per riscattarsi. Gli azzurri però non riescono a concretizzare la bella azione offensiva e il punteggio rimane invariato. Gli inglesi rallentano e l’Italia prova ad approfittarne, ma senza riuscirci. Gli ospiti poi vanno nuovamente a meta (74′) e Smith ci punisce nuovamente (0-33). Allo scadere gli inglesi vanno a meta, ma il TMO annulla la marcatura perché Slade ha perso per un attimo il controllo del pallone prima di schiacciarlo a terra per il definitivo punteggio di 0-33.
