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Franco Smith, capo allenatore della Nazionale Italiana di Rugby, ha parlato in conferenza stampa del match del torneo Sei Nazioni 2020 contro la Scozia, in programma sabato 22 febbraio. “Siamo concentrati su cosa vogliamo fare in campo e su come sfruttare le prossime tre partite del Torneo per costruire il nostro gruppo, non conta cosa stiano facendo le franchigie scozzesi rispetto a quelle italiane nel PRO14” ha dichiarato Smith. “Ogni gara è una chance per aumentare le nostre capacità, stiamo lavorando insieme da un mese per costruire la nostra identità, il nostro DNA. E’ l’aspetto più importante su cui siamo concentrati. Pensiamo a noi e quello che dobbiamo fare”.
Riguardo la formazione scelta, Smith afferma: “La scelta di confermare la formazione che ha giocato a Cardiff e Parigi è volta a costruire una base solida di giocatori consapevoli del nostro gioco, di quello che vogliamo fare. Per me è importante avere un nucleo di giocatori che sa esattamente cosa vogliamo e che possano agire come punti di riferimento sul campo”. “In questo primo mese abbiamo aggiunto e modificato molti aspetti, la scelta di confermare la squadra titolare è per dare un’indicazione chiara circa la strada che abbiamo scelto e il gruppo per percorrerla” ha proseguito l’allenatore azzurro.
Il coach ha parlato anche dell’approccio che la Nazionale adotterà nel match contro la Scozia: “Abbiamo preparato la gara fisicamente e mentalmente, in particolare per la seconda fase di gara: siamo orgogliosi e vogliamo vincere e dovremo fare le cose giuste per riuscirci. Nella psicologia dello sport chi parte lievemente sfavorito tende ad andare in difficoltà quando si trova avanti nel punteggio, è qualcosa che ho vissuto anche con Treviso quando, prima di approdare in PRO14, giocavamo in Heineken Cup. Penso di avere già chiaro come sarà la situazione a metà gara, la nostra volontà è quella di rimanere concentrati sul rugby che vogliamo giocare”. “La fisicità è un aspetto del gioco dell’Italia che stiamo cercando di sviluppare sempre di più, è uno degli aspetti chiave del nostro DNA”, ha concluso Smith.
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