Siamo di nuovo terzi e sfumano ancora una volta i quarti. L’Italia del rugby si deve accontentare con tutta probabilità per l’ennesima volta di un terzo posto nel girone che interrompe il sogno di qualificazione alla fase a eliminazione diretta dei Mondiali. Gli azzurri perdono contro il ben più quotato Sudafrica per 49-3 e adesso l’ultimo match contro i fuoriclasse della Nuova Zelanda, a meno di incredibili sorprese, vale a dire una nostra vittoria impensabile contro gli All Blacks, sarà solo l’occasione per salutare contro i più forti del mondo questa rassegna iridata di Giappone 2019.
LA CRONACA – Primo tempo molto incoraggiante da parte degli azzurri. Si parte però male, con l’infortunio di Ferrari dopo due minuti e l’ingresso al suo posto di Riccioni, che pure verrà sostituito pochi minuti dopo da Quaglio. L’Italia resta senza piloni destri e nel mentre deve fare i conti con la prima meta subita per effetto della penetrazione vincente di Kolbe. Trasforma Pollard ed è 7-0. Parisse e compagni rispondono conquistando un’ottima punizione che decidiamo di mandare tra i pali con l’ottimo calcio di Allan. 7-3 che però diventa immediatamente 10-3, visto che anche i nostri avversari si procurano un piazzato facile facile da convertire. Al 26′ c’è la seconda meta di giornata per il Sudafrica con Mbonambi, Pollard trasforma per il 17-3 con cui si chiude una prima frazione comunque non negativa per i ragazzi di O’Shea. Al rientro dagli spogliatoi, però, la svolta in negativo. Intervento folle in placcaggio di Lovotti, che scaraventa a terra un avversario. Per l’arbitro è cartellino rosso, restiamo in quattordici uomini e contro un avversario del genere è insostenibile. Nel giro di pochi minuti arrivano una meta annullata per il Sudafrica per una scorrettezza nell’azione, poi la punizione da tre punti trasformata da Pollard, quindi la seconda meta personale di Kolbe con Pollard che stavolta non trasforma. 25-3 impietoso con ancora più di venti minuti da giocare nel quale arrivano altre due mete, una firmata da Am, l’altra al 67′ da Mapimpi con la mancata trasformazione dopo la prima delle due. Conversione fallita per Pollard anche in occasione delle due mete conclusive di Snyman che al 77′ firma il 44-3 e di Marx per il 49-3 definitivo. Tanti rimpianti per un’Italia che nel primo tempo ha sofferto, ma che poteva comunque giocarsi le proprie carte nella ripresa se rimasta in quindici contro quindici.