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Non riesce l’impresa all’Italia contro i fenomenali All Blacks della Nuova Zelanda, e arriva una sconfitta pesantissima per 17-96 nel girone A dei Mondiali 2023 di rugby maschile. Per gli azzurri del ct Kieran Crowley, dopo le vittorie contro Namibia e Uruguay, era la clamorosa occasione di conquistare un successo storico e al contempo staccare per la prima volta il pass per i quarti, estromettendo peraltro i neozelandesi, ma ci scontriamo con la dura realtà e a Lione veniamo letteralmente travolti dagli oceanici. A ogni modo, gli azzurri ora potranno ancora sperare di qualificarsi, bisognerà battere tra una settimana i padroni di casa della Francia.
La Nuova Zelanda trascina gli azzurri fin da subito all’interno dei 22 metri e al 6′ la sblocca con Jordan, Varney per un soffio non riesce a evitare che la palla ovale toccasse il suolo. Mo Unga trasforma dentro ai pali ed è 7-0, quindi arrivano gli unici punti azzurri del primo tempo, col piazzato perfetto di Allan (100% per lui nel fondamentale del calcio) e accorciamo sul 3-7. E’ purtroppo solo un fuoco di paglia, perché di lì a poco i ragazzi di Crowley vengono completamente travolti. Con Smith e capitan Telea, infatti, gli All Blacks ci puniscono nel giro di due minuti e su due erroracci degli azzurri, poi ancora Telea sullo sbandamento ulteriore della nostra Nazionale, nel frattempo con freddezza Mo Unga continua a trasformare. L’Italia non reagisce, Smith trova la quinta meta e il punteggio assume proporzioni davvero sinistre, gli azzurri per qualche minuto mettono in mostra una buona difesa con annesso calcio lungo per allontanarli dai nostri 22 metri, quindi al 34′ la pesantissima meta da sette punti di Smith che trasforma proprio sotto i pali. E quando siamo oltre il 40′, c’è anche la settima meta degli All Blacks, che dunque volano sul 3-49 (Mo Unga sempre perfetto col piede) all’intervallo.
Il secondo tempo, pur partendo a ritmi meno forsennati, si rivela esattamente drammatico tanto quanto il primo. La Nuova Zelanda trova altre sette mete, due con Coles, una di Retallick su un disastro durante una touche, e i neozelandesi, complici le trasformazioni di McKenzie (Mo Unga ne sbaglia invece una) si avvicinano pericolosamente a quota cento. Per fortuna, non ci arriveranno, mentre dal canto loro gli azzurri di Crowley quantomeno trovano due mete, anche di pregevole fattura. La prima arriva con Ange Capuozzo dopo una splendida discesa laterale dell’Italia, con trasformazione di Allan, la seconda è a opera di Ioane, trasforma anche in questo caso Garbisi per il definitivo 96-17.
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