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Rugby, Mbandà: “Il gap con le altre Nazioni è grande, ma si sta riducendo pian piano”

Palla Rugby
Palla Rugby - Foto Hirobi CC0 Creative Commons

La terza linea delle Zebre e della Nazionale italiana, nonché Cavaliere al Merito della Repubblica, Maxime Mbandà, intervenuto a ‘Domenica Sport’ su ‘Rai Radio 1′, ha risposto per le rime a tutti coloro che vorrebbero l’Italia fuori dal Sei Nazioni: “I saccenti ci sono in ogni parte del mondo ma il rugby e’ uno sport che si basa sul rispetto, bisogna rispettare i giocatori che scendono in campo. Mi da’ fastidio sentire certe cose. L’Italia è da anni in crisi di risultati, ma quando vengono a giocare all’Olimpico non ci sottovalutano. Mettono in campo le formazioni migliori, i giocatori migliori e questa e’ una forma di rispetto. Il gap da colmare con le altre nazioni e’ grande ma si sta riducendo piano piano. Noi scendiamo sempre in campo per cercare di vincere, ce la mettiamo sempre tutta e con Franco Smith ci toglieremo delle soddisfazioni”.

Il rugbysta ha, poi, parlato anche della ripresa degli allenamenti, dicendosi impaziente di tornare in campo: “Le prime tre settimane di allenamenti sono state di preparazione fisico-atletica e ogni volta che tocchiamo un attrezzo dobbiamo poi disinfettarlo. Da lunedi’ siamo tornati a passarci il pallone, che non e’ scontato, ma dobbiamo ancora aspettare: il nostro e’ un vero sport di contatto, in cui c’e’ un certo indice di pericolo. Dobbiamo aspettare che dalla Federazione ci diano il via per ricominciare, ci stiamo preparando e cercheremo di farci trovare pronti per il campionato. Ho visto cosi’ tante cose brutte dentro gli ospedali che la sera cercavo di pensare solo alle cose belle, a quando avremmo potuto tornare a giocare a rugby”.

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