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Oggi pomeriggio si svolgeranno a Lavinio (provincia di Roma) i funerali di Massimo Cuttitta, stroncato a 54 anni dal Covid-19. A piangere il 70 volte nazionale italiano di rugby ci sarà anche il gemello Marcello: “L’ultima immagine che io e nostro fratello Michele abbiamo di Massimo – racconta al Corriere della Sera -, è quella che abbiamo visto attraverso lo schermo di un tablet dell’ospedale. Dovevamo convincerlo ad affidarsi ai medici, aveva deciso di non farsi intubare, ma la situazione stava precipitando. Quando ci ha detto di preoccuparci solo della mamma e ha alzato un dito in segno di assenso prima di entrare in terapia intensiva, ho capito una volta di più che lui era il fratello, il figlio e il capitano che ognuno vorrebbe avere vicino a sé“.
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Marcello e Massimo hanno condiviso tutto, compresa la maglia azzurra: “Massimo negli ultimi tempi – continua Marcello – aveva rinunciato a proposte di collaborazione con le migliori squadre del mondo: lo avevano cercato in Sudafrica, Irlanda, Australia. Ma dopo la morte di papà aveva deciso di stare vicino alla mamma e non poteva permettersi di stare lontano da casa a lungo: ci ha dato tanto, mi diceva, adesso è giusto che le rendiamo qualcosa”. Per quanto riguarda l’ultimo mese, Massimo ha dovuto affrontare la malattia e la scomparsa sia del fratello che della madre: “Ci sentivamo quattro volte al giorno, era felice perché era riuscito a far vaccinare la mamma. Poi cosa sia successo non è spiegabile, la mamma positiva e subito dopo lui. Sono entrati in ospedale ad Albano Laziale insieme, i medici hanno fatto tutto il possibile, ma non sono più usciti. È proprio vero, pensavamo con una testa sola. Adesso dovrò imparare a farlo da solo”.
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