Rugby

Rugby, Italia-Nuova Zelanda 10-68: i voti degli azzurri e degli All Blacks

Inni nazionali di Italia-Nuova Zelanda - foto Sportface

Dieci mete (di cui una non trasformata) a una. Il bilancio di Italia-All Blacks è questo e si chiude con un severo 10-68. Eroe di giornata, davanti agli oltre 60.000 spettatori dell’Olimpico, Tommaso Boni, entrato dalla panchina e autore della segnatura azzurra (a cui è seguita la trasformazione di Allan). Nel corso del primo tempo, un calcio piazzato di Canna aveva portato il punteggio sul 3-7.

Man of the match della partita è il neozelandese Aaron Cruden che ha realizzato tutti i piazzati che ha avuto a disposizione. Miglior azzurro, oltre a Gori e Boni che hanno propiziato e realizzato la meta, è stato proprio Canna, preferito e incoraggiato a lungo dal pubblico dello stadio Olimpico. E a proposito dei 60.000 del pomeriggio romano: ancora una volta, sono stati encomiabili, incoraggiando la formazione azzurra dall’inizio alla fine e tributando loro un sincero applauso finale.

All’inizio, prima degli inni nazionali e della sempre caratteristica haka neozelandese, sono stati premiati Michela Tondinelli (prima donna del rugby a ricevere un premio alla carriera), Marco Bortolami (112 presenze in nazionale), Andrea Lo Cicero (100 caps) e Andrea Masi per la loro straordinari carriera in nazionale.

Italia-All Blacks le formazioni ufficiali

ITALIA: Padovani, Bisegni, Benvenuti, McLean, Esposito, Canna, Bronzini, Parisse (c), Favaro, Mbandà, VanSchalkwyk, Fuser, Cittadini, Ghiraldi, Lovotti. All. O’Shea

NUOVA ZELANDA: Mckenzie, Dagg, Fekitoa, Lienert-Brown, Naholo, Cruden, Kerr-Barlow, Luatua, Cane (c), Dixon, Barrett, Tuipulotu, Faumuina, Taylor, Crockett. All. Hansen

PAGELLE ITALIA

Padovani 5
Un azzardo schierarlo come estremo. La squadra è sempre scoperta e fatica a trovare la sua posizione ideale in campo. I neozelandesi lo capiscono e lo attaccano spesso, mettendolo in serissima difficoltà in troppe circostanze. Bella la sua corsa che propizia il calcio da fermo che sblocca il punteggio per gli azzurri

Bisegni 5
La linea azzurra fa fatica e lui ne risente. Quanti errori sulle azioni alla mano degli All Blacks! Non riesce mai a tenere a bada lo strapotere fisico di Tuipulotu che lo supera costantemente.

Benvenuti 5.5
Giudizio simile a quello degli altri compagni di reparto. Non è in partita quest’oggi. Pesano gli errori a inizio match, soprattutto in apertura, quando, da un suo mancato calcio, gli All Blacks vanno a segno per la prima volta. Si fa perdonare nel finale, quando salva una meta praticamente già fatta sul lato destro del campo.

McLean 5
Anche lui è in difficoltà, ma non è una notizia nel generale incubo difensivo azzurro. L’esperienza di alcuni avversari (Naholo e Fekitoa su tutti) non lo lascia tranquillo neanche un minuto. Cerca di fare quello che può, senza riuscirci sempre.

Esposito 5
Lo straordinario pubblico dell’Olimpico non riesce a caricarlo. La testa gira mentre cerca di capire i rapidissimi movimenti degli avversari. Non riesce a tenere il ritmo nelle azioni di rimessa, paga la forza fisica degli All Blacks. La sua partita di oggi sarà ricordata principalmente per il suo elmetto arancio-flou (al 51′ entra Boni 6.5: la sua gioia sarà senz’altro stata immensa quando, dopo quaranta metri di corsa, ha appoggiato la palla a terra per l’unica meta azzurra).

Canna 6
Un lampo in avvio, con il suo calcio piazzato, e un altro a inizio ripresa con un calcio in avanti ben assestato è davvero troppo poco. Perde qualche pallone di troppo e sembra appannato rispetto alle altre prestazioni. L’uomo dal talento più cristallino nella nazionale azzurra è fragile al cospetto delle linee neozelandesi. La consolazione per lui: viene eletto miglior azzurro del match (al 50′ entra Allan 6: ha il merito di trasformare la meta di Gori, con precisione e freddezza. Anche per lui, arrivano gli applausi dell’Olimpico)

Bronzini 5
Debutto col brivido. Non è facile giocare ad alto livello, figurarsi a livelli altissimi. Impalpabile, come buona parte dei suoi compagni di squadra. La colpa non è tutta sua, ma non fa molto altro per potersi riscattare. (al 50′ entra Gori 6: intercetto fondamentale per mandare in meta Boni. Il suo ingresso concede un po’ di verve in più alla nazionale, ma ha sulla coscienza un “buco” di Smith che permette a Dixon di andare in meta)

Parisse 5.5
Capitano stanco. Sa che la grinta e il cuore sono l’unica arma per poter competere in qualche modo con gli All Blacks. L’impegno è massimo e non si mette mai in discussione; la riuscita oggi, tutto sommato, è deludente.

Favaro 5
Anche lui ingiudicabile. Non riesce a dare impulso ad azioni di gioco costruttive. Le sue rare iniziative si infrangono sulla trequarti.

Mbanda 5
Recupera un bel pallone al centro con campo spianato di fronte. Non riesce a sfruttare la prateria che gli si apre davanti. Il resto è tutto da dimenticare (52′ Biagi)

Van Schalkwyk 5
Prestazione in linea con i compagni di reparto. Se all’Italia manca una coerente trama di gioco in avanti, parte della responsabilità è anche la sua.

Fuse 5
Anche lui non tanto in palla e non molto efficace in mischia. Il pacchetto titolare azzurro, oggi, non ha particolarmente brillato, pur essendo il reparto più temuto dagli All Blacks

Cittadini 5
Come sopra. Manca la sua spinta. Viene sostituito da Ceccarelli nei primi minuti della ripresa.

Ghiraldini s.v
Non fa in tempo a iniziare la sua partita, che deve già abbandonare il campo. Lo sostituisce (Gega 5: fatica un po’ prima di entrare in partita).

Lovotti 5
Anche lui impalpabile per grandi tratti di partita. Non riesce a suonare la carica giusta nei momenti difficili dell’Italia

PAGELLE NUOVA ZELANDA

McKenzie 6
Bene, ma non benissimo. D’altronde ancora non è entrato perfettamente all’interno dei meccanismi di questa fortissima formazione, con la quale è solo alla terza presenza.

Daga 7
Ha una meta all’attivo e tanta sostanza in fase di copertura (dal 60′ Ioane 7: che entri e si dimostri incontenibile lo si era capito anche prima della meta che gli permette di mettere il timbro su venti minuti di altissima qualità)

Fekitoa 7.5
E’ davvero un ago della bilancia. Decisivo in ogni parte del campo, riesce a mettere a terra ben due mete, facendo impazzire il pubblico ospite e non solo.

Lienert-Brown 6
Anche lui non fornisce la migliore delle prove. Praticamente in controllo, non può strafare, ma riesce comunque ad arginare la sterile pressione azzurra

Naholo 7
Non poteva mancare la sua firma sul match. Sempre impressionante la sua forza fisica, riesce da solo a trascinarsi dietro mezza squadra azzurra. Inarrestabile.

Cruden 8
La perfezione. Non sbaglia una realizzazione, sempre preciso e puntuale nell’ascoltare le direttive di coach Hansen. La Nuova Zelanda può dire di aver trovato una vera e propria stella degna del suo passato (dal 62′ Sopoaga 5.5: sbaglia una realizzazione, la prima, immediatamente dopo il suo ingresso in campo. L’impressione è che abbia voluto strafare, ma come dargli torto dopo la prova maiuscola di Cruden?).

Kerr-Barlow 5.5
Prestazione poco appariscente, ma la sostanza – anche per lui – c’è. (dal 50′ Aaron Smith: fa tanto lavoro per i suoi compagni di squadra. La sua forza è evidente).

Luatua 7
Anche lui va in meta, riuscendo a perforare come un coltello nel burro la difesa azzurra. Non lo intimoriscono i 60.000 dell’Olimpico, anzi, lo gasano a più riprese.

Cane 6.5
E’ alla sua seconda da capitano. Gli manca il carisma dei suoi illustri predecessori e del suo attuale capitano Kirian Read (oggi non presente), ma è sulla buona strada,

Dixon 6
Non deve fare molta fatica per tenere botta agli avversari. Poche sbavature, gara sostanzialmente corretta.

Barrett 5.5
Non fornisce la stessa favorevole impressione dei minuti giocati contro l’Irlanda (quando è anche andato in meta). La gara del contrappasso. Il ragazzo si farà.

Tuipulotu 7
Anche lui mette la firma sul match. Gara di sostanza e di qualche prodezza. Molto bene.

Faumuina 7.5
C’è sempre, dietro e avanti. In copertura, così come nella fase realizzata. Uno dei più positivi tra gli All Blacks.

Taylor 7 e Crockett 7
La loro prova è equivalente. Riescono a fornire il loro onesto contributo in mischia. Ma, quest’oggi, non doveva essere così complicato farlo. In più, il pilone Crockett griffa il match con una meta nell’ultima porzione di primo tempo.

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