Andrea Duodo è il nuovo presidente della Federazione Italiana Rugby. Con il 55,92% dei voti (24.345), il nuovo numero 1 della FIR ha battuto la concorrenza del numero uno uscente, Marzio Innocenti, che ha ottenuto il 41,69% delle preferenze (18.149). Massimo Giovanelli ha invece raccolto l’1,70% dei voti (738). “Sento, ora che sono stato eletto, lo stesso senso di responsabilità di sempre. Il movimento ha premiato la nostra squadra. Abbiamo bisogno di inserire competenze e professionalità nella nostra gestione, per creare un Centro Servizi che sarà disponibile a tutti”, ha detto Duodo. “I primi 100 giorni saranno impegnati ad analizzare la struttura federale e a far partire i nostri progetti. Cercheremo di dare dei segnali iniziali, mi auguro per il mese di febbraio di arrivare a comunicare le nostre future progettualità al movimento”, ha aggiunto.
Duodo ha analizzato anche la “filiera” che porta alle Nazionali Maggiori, passando dalle nazionali Under 18 e Under 20: “In questo quadriennio si è raccolto ciò che è stato seminato nel passato. Noi dobbiamo continuare a investire nella base per creare oggi i nuovi atleti delle Nazionali del futuro. Se non iniziamo a seminare ora, tra otto anni non avremo la stessa qualità che stiamo dimostrando di avere adesso. Non ho ancora avuto il piacere di parlare con Gonzalo Quesada, ma avremo modo di incontrarci e sicuramente imparerò da lui. Spero davvero che la crescita della nazionale continui con lui: al momento gli dobbiamo tanto come movimento e come Federazione”.
Rispetto al Campionato italiano, dice: “Dobbiamo essere riconoscenti ai club per gli impegni profusi, per questo dovremo lavorare per far crescere la Serie A Elite in modo strutturale. In generale, i campionati vanno riformati e ristrutturati profondamente, valorizzando ogni categoria, magari anche cambiando loro il nome e tornando alle nomenclature tradizionali. Mi fiderò delle competenze dei componenti della squadra che si occuperanno della questione”. Duodo ha parlato anche del movimento femminile spiegando: “Ha dato evidenti segnali di essere di altissimo livello. Tutte le nazionali sono importanti e altrettanto lo sono tutte le persone che indossano lo scudetto della Federazione, perché rappresentano loro stessi, le loro famiglie, il movimento e tutta la nazione. La Nazionale femminile conferma a suon di risultati di essere ai massimi livelli. Abbiamo delle progettualità su questo settore, ma non stravolgeremo nulla, incentivando la partecipazione. Voglio lanciare il messaggio che il rugby è uno sport per donne, uomini, bambine e bambini. È uno sport per tutti”.