Quasi cento posizioni scalate in un anno e top-50 a pochi punti di distanza, le prime vittorie Slam e il primo titolo sul circuito maggiore. Sono alcuni dei traguardi centrati da Matteo Berrettini nel corso di un ottimo 2018. L’atleta azzurro, atleta di punta della Rome Tennis Academy e dell’intero movimento tennistico italiano che ha attraversato una stagione di grande rinascita, ha concluso la sua annata con qualche settimana di anticipo cancellandosi dall’ATP 500 di Vienna e dal Masters 1000 di Parigi-Bercy per preparare al meglio la prossima stagione. Il bilancio del 2018 è senza dubbio positivo: alla sua vera prima stagione ‘tra i grandi’ il classe 1996 si è messo in luce a suon di vittorie.
LA PRIMA VITTORIA ATP E GLI AUSTRALIAN OPEN
Che sarebbe stato un anno ricco di soddisfazioni lo si era intuito già dal 2 gennaio, data in cui Matteo raccoglie il primo successo in un main draw Atp: a Doha, dopo aver superato le qualificazioni, Berrettini elimina anche l’esperto Troicki prima di arrendersi agli ottavi a Gojowczyk. Dal Qatar all’Australia, per Berrettini subito arriva un’altra “prima volta”, quella in un tabellone principale di uno Slam. A Melbourne Matteo viene ripescato come lucky loser ma cede alla testa di serie numero 26, il francese Mannarino. La strada, però, è tracciata.
ROMA, IL TERZO TURNO AL ROLAND GARROS E L’ESORDIO A WIMBLEDON
Alternando l’attività tra Challenger (semifinale a Cherbourg, vittoria a Bergamo e finale nel ricco torneo di Irving che vale l’ingresso in top-100) e circuito maggiore, Matteo scala posizioni nel ranking presentandosi agli Internazionali d’Italia in grande fiducia. La vittoria su un infuocato Pietrangeli contro Tiafoe è la fotografia del momento positivo, che gli permette di sfidare il campione in carica Zverev nella sessione serale del Centrale. Berrettini gioca alla pari per un set contro il tedesco, poi una storta alla caviglia non gli consente di tener testa all’avversario. Dopo una settimana di riposo a scopo precauzionale, Berrettini torna subito in campo al Roland Garros. Sulla terra parigina arriva un’altra prima volta, un’affermazione in uno Slam (contro Otte), addirittura bissata (contro Gulbis) nel secondo turno. Solamente un solidissimo Dominic Thiem, poi finalista del torneo, ferma il romano in quattro set. Berrettini si tuffa dunque a capofitto nella stagione su erba, superficie su cui non aveva mai giocato prima del 2018. Dopo le apparizioni ad Halle e Eastbourne, però, Matteo esordisce col botto a Wimbledon rimontando due set di svantaggio alla testa di serie numero 18 Jack Sock. Al secondo turno, dopo le tante energie fisiche e mentali spese, deve però arrendersi all’esperienza di Gilles Simon archiviando la prima metà di stagione.
L’ESTATE INDIMENTICABILE: IL PRIMO TITOLO A GSTAAD
L’apice del 2018 per Matteo arriva senza ombra di dubbio in estate con il ritorno sui campi in terra battuta. Nell’Atp di Gstaad l’azzurro gioca bene per tutta la settimana, supportato anche dalle condizioni particolarmente veloci vista l’altura, e conquista il suo primo titolo in carriera senza perdere alcun set. È il sesto italiano più giovane di sempre a laurearsi campione sul circuito maggiore. Berrettini si conferma anche la settimana successiva approdando ai quarti di finale a Kitzbuhel. L’ottima estate si chiude dunque con la prima apparizione, senza dover passare dalle qualificazioni, agli Us Open.
IL FINALE DI STAGIONE E UNO SGUARDO AL 2019
Matteo conclude quindi, con qualche settimana di anticipo, una stagione dispendiosa a livello fisico e mentale dopo il tour diviso tra Russia e Asia con il miglior risultato centrato negli ottavi nel torneo di Chengdu. Dopo le meritate vacanze, Berrettini tornerà a lavoro per preparare alla Rome Tennis Academy un 2019 da protagonista, con l’obiettivo di entrare per la prima volta in top-50 e dare continuità a quanto di buono fatto nel suo primo anno con i più forti.