L’Olimpiade di Rio 2016 è davvero vicina e la squadra azzurra maschile del Tiro con l’Arco sta ultimando la preparazione. Sportface.it ha intervistato in esclusiva Mauro Nespoli, che insieme con il giovane David Pasqualucci e il più esperto Marco Galiazzo andrà a caccia di una medaglia in Brasile. L’arciere nativo di Voghera rivela che il livello sarà molto alto nella prova olimpica, ma assicura: “Anche noi abbiamo lavorato sodo per ottenere altri importanti risultati“.
Ormai ci siamo quasi, qual è la sensazione generale?
“Ormai ci siamo, le squadre sono state ufficializzate. Passi ne sono stati fatti tanti, manca ancora qualcosina, ma abbiamo ancora il tempo per le ultime rifiniture. Sicuramente c’è grande aspettativa da parte di tutto il movimento arcieristico; arriviamo da grandi successi nelle edizioni precedenti, anche se gli avversari non sono stati a guardare. Il loro livello è salito e noi di fatto abbiamo lavorato aspettandoci da loro grandissime cose. Anche noi non siamo stati a guardare: cercheremo di fare del nostro meglio e al termine dell’Olimpiade vedremo se sarà stato sufficiente”.
Ora che, dopo tanti anni, non sei il più giovane del gruppo potrai mettere a disposizione la tua esperienza per i nuovi…
“Abbiamo fatto tantissime gare con David (Pasqualucci, ndr): è una ragazzo che ha grandissima passione, grandissima voglia. Rivedo sicuramente la tenacia e la grinta che avevo io alla mia prima Olimpiade. Potrà fare molto bene, potrà dare un grandissimo contributo. Ora non sono io il più giovane e quindi cercherà di mettere al servizio della squadra il meglio che posso fare, il mio bagaglio di esperienze. Bisognerà fare tantissime 10 per poter ottenere l’ennesimo successo”.
Com’è il campo di gara?
“È un campo relativamente semplice dal punto di vista delle condizioni climatiche: nel Sambodromo le tribune sono molto fitte e ci permetteranno di avere abbastanza protezione dal vento a differenza del campo di Londra. Per contro, verrà buio molto presto e dovremo stare attenti a ombre fastidiose che potrebbero confonderci durante la fase di mira. Alla preolimpica abbiamo già visto che le tribune potrebbe dare problemi: alla preolimpica erano vuote, ma avere persone sedute che non potranno ovviamente stare perfettamente immobili sarà un po’ l’incognita e la sorpresa che affronteremo ai Giochi”.
All’inizio hai detto che ci sono tante squadre che sono cresciute: a parte le “grandi classiche” ci sono altre nazioni che hanno aumentato il proprio livello e possono essere più pericolose di prima?
“Sicuramente il Brasile è cresciuto molto, approfittando anche dell’Olimpiade in casa. Il Messico non starà a guardare e di fatto nei nostri confronti negli ultimi anni ha subito e avrà una certa voglia di riscatto. Corea e Stati Uniti rimangono fortissime. L’Olanda ha schierato due ottimi atleti e si sono anche loro qualificati con la squadra maschile. La Francia ha conquistato posti all’ultima manifestazione in Coppa del Mondo e sono sempre temibili. Abbiamo visto che il livello quest’anno, sia nelle prime fasi di Coppa del Mondo, ma anche all’Europeo e ad Antalya, è cresciuto davvero tanto. Possiamo sperare che la preparazione degli atleti non ancora qualificati li abbia portati ad anticipare la loro preparazione e possano arrivare a Rio un pochino più scarichi. Altrimenti ci sarà da divertirsi ancora di più”.