DALL’INVIATO A RIO DE JANEIRO
Una convocazione inaspettata e colta all’ultimo secondo. Thomas Fabbiano, a seguito dei tanti forfait dei tennisti del circuito ATP, ha ottenuto il fatidico pass per l’Olimpiade di Rio 2016. Il tennista di San Giorgio Jonico si va dunque ad aggiungere agli altri tre italiani impegnati nella manifestazione a Cinque Cerchi: Fabio Fognini, Andreas Seppi e Paolo Lorenzi. L’azzurro, attualmente numero 113 del ranking mondiale, si è dimostrato più che raggiante ai microfoni di Sportface.it ad un giorno dall’inizio del tabellone sia di singolare che di doppio.
Siamo con Thomas Fabbiano a casa Italia direttamente da Rio de Janeiro. Ti sei qualificato all’ultimo secondo all’Olimpiade. Quali sono le sensazioni?
“Bellissime. L’ho saputo appena una settimana fa mentre ero in vacanza a Dubai ed è stata una notizia inaspettata. Non l’avevo per niente programmata. Ho finito di giocare sulla terra per iniziare a prepararmi per la stagione sul cemento. Mi sono ritrovato catapultato in Brasile con pochi giorni di allenamento ma con l’adrenalina a mille. Ora da sabato c’è da correre!”.
Da quanti giorni sei a Rio?
“Sono arrivato mercoledì mattina, quindi da soli tre giorni. Oggi è il secondo giorno di allenamento, le condizioni sono ideali per un giocatore con le mie caratteristiche perché la velocità del campo ben si adatta ai miei colpi e al mio gioco. Sono felice di giocare l’Olimpiade e di far parte per la prima volta di un gruppo di ragazzi che compone il team Italia. Cercherò di rappresentare l’Italia nel migliore dei modi”.
Come é il clima a Rio? Immagino tu abbia fatto una passeggiata e incontrato altri atleti.
“Casa Italia è qualcosa di grandioso. Il villaggio olimpico ospita all’incirca diecimila personale e tantissimi atleti, quindi di conseguenza la qualità si abbassa un po’ però l’aria che si respira è proprio quella dell’Olimpiade con tanti atleti e tante discipline diverse”.
Sei stato sorteggiato contro il brasiliano Rogerio Dutra Silva. Gioca in casa, che match ti aspetti?
“È stato un buon sorteggio perché potevo capitare con il numero uno o il dieci al mondo. Per cui incontrare un terraiolo numero 80 circa al mondo non posso negare che non sia un buon sorteggio. È chiaro però come in tutte le partite si entra in campo alla pari”.
Sportface/Italpress