Michael Phelps - Shanghai 2011
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Ecco le tre curiosità del giorno selezionate tra gli eventi di ieri a Rio.
1. PESCA SUBACQUEA, NUOVA SPECIALITA’ OLIMPICA?
Cosa ci fa un subacqueo in una piscina olimpica? Si tratta di una nuova specialità in cui i nuotatori possono utilizzare le bombole d’ossigeno? Niente di tutto questo. Semplicemente Kathleen Baker, la giovane americana medaglia d’argento nei 100 dorso durante la gara ha perso uno dei suoi orecchini di perla. Così, al termine delle gare, un sommozzatore si è tuffato in acqua, e la Baker ha potuto riavere, oltre all’argento, anche l’altro suo gioiello. Per il sommozzatore però, nessun inno nazionale al termine dell’impresa.
If anyone sees @KathleenBaker2 ‘s other ear ring on the bottom of the Olympic pool – pls grab it..@NBCOlympics pic.twitter.com/eTegW1H8Nl
— David Marsh (@dmswimmac) 7 agosto 2016
2. GLI AGROGLIFI DI MICHAEL PHELPS
Cosa sono gli agroglifi? Nient’altro che i cerchi nel grano, che ogni tanto appaiono nei campi di tutto il mondo e che per qualcuno sono opera di ingegnosi alieni. Questa volta però degli strani cerchi sono apparsi sul corpo di Michael Phelps, che intanto ha già vinto il suo 19° oro olimpico. In molti si sono chiesti di cosa si trattasse, ma non c’è dietro nessuna intelligenza aliena: si tratta di una pratica chiamata cupping (o coppettazione), una terapia della medicina cinese che prevede l’applicazione di coppette di vetro sul corpo: allevia i dolori e i traumi, ma lascia lividi a forma di cerchio. Mistero risolto, guarda il tweet.
3. HO VINTO! OPPURE NO?
In sport di combattimento come il pugilato o la scherma stiamo spesso assistendo ad atleti che esultano pensando di aver vinto e che solo dopo si rendono conto di essere stati sconfitti. Ma se spesso accade prima del verdetto dei giudici, per cercare di influenzarli, nel caso del cinese Lu Bin, l’errore è stato eclatante. Nel momento in cui l’arbitro solleva la mano del suo avversario, il keniano Peter Mungai Warui, Lu Bin esulta pensando di essere passato al turno successivo, prendendosi un’occhiataccia dell’arbitro. Invece ai quarti accede il kenyano, che mentre l’avversario si rende conto dell’errore si lancia in una danza con il suo team.