[the_ad id=”10725″]
Ecco le tre curiosità del giorno selezionate tra gli eventi di ieri a Rio.
1. UN PICCOLO CANNIBALE NELL’HOCKEY
Eddie Merckx è il ciclista più vincente di sempre, chiamato per questo “il cannibale”. L’unico trofeo che non ha mai conquistato è la medaglia olimpica, anche perché ai suoi tempi il ciclismo ai giochi era aperto solo ai dilettanti. Partecipò quindi solo da giovanissimo, chiudendo 12° nel 1964. Suo figlio, sicuramente meno vincente di lui, riuscì invece a vincere un sorprendente bronzo, nel 2004 ad Atene. Ma ancora più sorprendente è il nipote, Luca Masso. Nato dall’altra figlia di Eddie e da un tennista argentino, non ha scelto lo sport di famiglia, ma ha iniziato da ragazzino a giocare ad hockey su prato. Dopo aver svolto tutta la trafila delle nazionali giovanili belghe, un po’ a sorpresa ha risposto alla convocazione della nazionale di papà, quella argentina, per la cui maglia è stato convocato a Rio. La finale è stata proprio tra Argentina e Belgio, e Masso è stato tra i protagonisti della vittoria dell’albiceleste, portando così per la prima volta un oro nella bacheca della famiglia Merckx.
Luca Massó, el nieto de Eddy Merckx: “Lástima por Bélgica, pero tenemos la de oro. ¡Voy a… https://t.co/ygRTj91mV9 pic.twitter.com/CSDyaWuqku
— LA NACION (@LANACION) 19 agosto 2016
2. LE OLIMPIADI INDIANE
Nel quartultimo giorno dei giochi, è finalmente arrivata la prima medaglia per l’India, un bronzo vinto dalla lottatrice Sakshi Malik. Può sembrare incredibile che una nazione con un miliardo e 250 milioni di abitanti ottenga così pochi successi, ma effettivamente questa grande nazione ha ottenuto poco più di 20 medaglie nella storia dei giochi, di cui 9 d’oro, 8 delle quali nell’hockey su prato (l’ultima però nel 1980). Bisogna infatti pensare che i due sport nazionali indiani non sono olimpici: il cricket è quello più praticato nelle città, ma ai giochi si è disputata solo una partita, tra Gran Bretagna e Francia, 116 anni fa, e il kabaddi viene praticato moltissimo nelle aree rurali, soprattutto nel punjab: è una sorta di incrocio tra rugby e lotta, e gli atleti urlano ripetutamente la parola kabaddi per tenere i tempi di gioco. L’India ha vinto tutte le edizioni della coppa del mondo (ha spesso partecipato anche l’Italia, quarta nel 2010 e 2011), ma difficilmente questo strano sport arriverà mai alle olimpiadi. Teniamo però d’occhio il badminton: oggi Pusarla Venkata Sindhu giocherà la finale del singolare femminile: potrebbe essere la prima donna indiana a conquistare una medaglia d’oro.
A huge thank you to everyone for their support and constant encouragement! #JaiHind #JeetoRio pic.twitter.com/1WXdfYpOm6
— Sakshi Malik (@SakshiMalik) 18 agosto 2016
3. NUOTATORI SCATENATI
Negli ultimi giorni si è parlato molto del caso dei nuotatori americani, capitanati da Ryan Lochte, che hanno simulato di aver subito una rapina per nascondere una nottata di bravate per le strade di Rio. Ma tra i nuotatori, non sono solo gli americani ad essersi lasciati andare una volta finite le gare in piscina. Due australiani sono infatti stati sospesi e non potranno prendere parte alla cerimonia di chiusura. Ma se Emma McKeon, dopo aver vinto 4 medaglie (3 con le staffette e il bronzo nei 200 stile), non ha fatto nulla di particolarmente grave, tanto che per lei è anche partita una petizione online per riammetterla alla cerimonia, essendo solo uscita con delle amiche senza avvisare lo staff e rispettare il coprifuoco delle 2 di notte, il comportamento di Josh Palmer (30° nei 100 rana) è stato meno consono a quello di un atleta. Fotografato in alcune feste in spiaggia, è stato poi ritrovato la mattina dopo a Copacabana in stato confusionale, senza i 1000 dollari con cui era uscito e senza cellulare. Per lui nessuna petizione, probabilmente gli saranno state più utili un paio di aspirine.
Nightclubbing Josh Palmer embarking on his #Rio bender – the missing 4hrs, was there a gun? And his punishment @5pm pic.twitter.com/kxdtRxjJWp
— Daniel Sutton (@danielsutton10) 19 agosto 2016