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Ecco le tre curiosità del giorno selezionate tra gli eventi di ieri a Rio
1.L’ANTIDOPING FERMA ANCHE L’IMBUCATO
I controlli antidoping possono servire non solo a fermare gli atleti che hanno abusato di sostanze illecite, ma anche gli imbucati nel villaggio. E’ stato infatti espulso dall’area olimpica John Anzrah, ex atleta keniano (partecipò ai mondiali del 1987). A Rio a titolo personale, si era fatto prestare il badge dall’amico Ferguson Rotich (che sarà impegnato nella gara degli 800 metri di atletica leggera) per poter avere una colazione gratis nella mensa del villaggio. Con il badge al collo, è però stato fermato per un controllo antidoping, come può succedere agli atleti. Come niente fosse, ha falsificato la firma, e si è fatto prelevare sangue e urina. Solo prima di uscire dalla clinica del villaggio, a qualcuno è venuto il dubbio che quell’ultrasessantenne potesse effettivamente non essere un atleta olimpico. Avrà fatto in tempo a prendere cappuccio e brioche?
Sprints coach Anzrah thrown out of Rio Kenya camphttps://t.co/ErYmCZ8wFA pic.twitter.com/IUdXAi5ebQ
— Game Yetu (@GameYetu) 12 agosto 2016
2.DISSENTERIA DA INQUINAMENTO
Già prima dell’inizio dei giochi, si era molto parlato dell’inquinamento delle acque dell’oceano davanti a Rio, dove si svolgono diverse specialità con in palio le medaglie. Al quarto giorno di gare nella vela è arrivata la prima vittima. Si tratta della belga Evi Van Acker, bronzo quattro anni fa e attualmente decima nel Laser Radial. La federazione belga ha infatti accusato i batteri presenti nelle acque per i forti attacchi di dissenteria che stanno mettendo a rischio la continuazione della gara per l’atleta. Su Twitter, Evi ha annunciato che sarà comunque al via della prossima regata: i temibili batteri del golfo di Rio faranno però altre vittime?
I KEEP FIGHTING. ALWAYS! 👊🏻👊🏻 #teambelgium 📸 Thom Touw pic.twitter.com/9KkpelZRrW
— Evi Van Acker (@evivanacker) 11 agosto 2016
3.CAMPO DI CALCIO O DI PATATE?
Se l’acqua delle piscine olimpiche sembra un po’ troppo verde, è invece proprio il verde a mancare al campo di calcio del Mané Garrincha Stadium di Brasilia. Dopo 9 partite in 9 giorni, senza un attimo di riposo, l’erba del terreno di gioco in alcuni punti è quasi completamente assente: sarà allora forse favorito Bruno Fernandes, centrocampista dell’Udinese che sarà impegnato su quel campo per i quarti di finale con il suo Portogallo, e che più volte ha giocato a San Siro nelle fredde serate invernali: dovrebbe essere già abituato ai campi di patate.
This is one end of field where #USWNT and #Sweden will play tomorrow. I’d describe it as patchy. #USAvSWE #USA pic.twitter.com/a0Jkgy3wTc
— Sebastian Salazar (@SebiSalazarCSN) 11 agosto 2016