“Per rendere pulita l’acqua di Rio non bastano trenta anni, perché la maggior parte delle case che affacciano sulla baia è abusiva”. Queste le parole del presidente della Federazione internazionale vela Carlo Croce sul problema delle acque inquinate a Rio: “Una parte del problema è stata in realtà risolta con i fondi stanziati dal governo – ha aggiunto Croce – mentre la parte chimica è irrisolvibile totalmente. In ogni caso è stata creato un porticciolo a monte per non far arrivare la sporcizia nelle acque dove partono le barche. Tra l’altro, per avere condizioni a rischio devono coincidere tante condizioni, il vento, il mare: in questo caso si può comunque spostare il campo di regata”.
Le parole del numero uno della Federvela internazionale arrivano dopo l’eclatante caso che ha ancor di più gettato luce sulla questione delle acque inquinate a Rio ma in particolare nella Baia di Guanabara che ospiterà le regate olimpiche della vela. Infatti è stata diffusa nel web la foto di un braccio umano che galleggia nelle acque dei Giochi assieme a pesci in decomposizione e immondizie di ogni genere. Dunque la polemiche sulle acque inquinate e nocive nella città dei Giochi Olimpici continua a tenere banco, nonostante la promessa delle autorità locali di riuscire a ripulirle in tempo per l’Olimpiade di Rio 2016 o “almeno all’80%”, come disse qualche tempo fa il sindaco Paes. Alcuni media locali hanno ricordato come nelle gare test dell’agosto scorso alcuni dei velisti partecipanti si siano sentiti male dopo essere entrati in contatto con le acque.