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La Cina, nettamente favorita e già salita sul podio ieri grazie all’oro nel trampolino femminile da 3 metri sincro di Wu Minxia e Shi Tingmao, rispetta le aspettative anche oggi con le prestazioni inarrivabili di Chen Aisen e Lin Yue. I due, campioni del mondo in carica, sono i protagonisti assoluti di una gara eccellente, disturbata dal vento. Dietro, per l’argento e soprattutto per il bronzo, battagliano col coltello fra i denti fino all’ultimo tuffo e, ad avere la meglio, sono gli statunitensi Steele Johnson e David Boudia e gli inglesi Tom Daley e Daniel Goodfellow.
I cinesi vantano una prestazione esemplare nel sincronismo, nelle performance personali e nell’entrata in acqua, disegnando il quadro perfetto di una gara da standing ovation. Con classe, eleganza ed anche un pizzico di simpatia (Chen Aisen al termine del tuffo, sotto la doccia, si lascia andare anche a qualche momento di distrazione e relax, ballando) i sovrani del trampolino stravincono e chiudono con un punteggio pazzesco (496.98), arrivando quasi a sfondare il muro dei 500 punti, un risultato mai ottenuto in una gara sincro. Se i cinesi sono di un altro pianeta, gli altri non possono far altro che accodarsi e giocarsi il tutto per tutto per le altre due medaglie in palio. Gli americani aprono la sfida non al massimo, ma riescono gradualmente a riprendere lucidità e, approfittando degli errori altrui, agguantano l’argento con 457.11 punti e migliorano di un gradino quel podio di quattro anni fa all’Olimpiade di Londra.
Gran Bretagna e Germania restano fino alla fine col fiato sospeso per il bronzo. Dopo attimi di suspense, in seguito all’ultimo tuffo di Daley e Goodfellow, i giudici premiano i britannici. Medaglia di legno con 438.43 punti (staccati di soli sei punti dai due giovanissimi inglesi) per Patrick Hausding e Sascha Klein, vicecampioni a Pechino 2008 e coppia storica che probabilmente alla fine dei Giochi Olimpici si scioglierà per il ritiro di Klein. Deludente la performance dei messicani Garcia e Sanchez, vicecampioni in carica, che non sono riusciti a riconfermarsi e a mostrare l’ottimo stato di forma che avevano palesato anche al Mondiale di Kazan. Chiudono la classifica gli ucraini Maksym Dolgov e Oleksandr Gorshkovozov, non proprio brillanti ma comunque una spanna sopra ai russi Viktor Minibaev e Nikita Shleikher che oggi non sono mai riusciti a dar fastidio o preoccupare “i piani alti” e, infine, i due brasiliani Jackson Oliveira e Hugo Parisi, che non ambivano a gloriosi risultati e si sono accontentati del gran tifo di casa.