Saranno il britannico Andy Murray e l’argentino Juan-Martin Del Potro a sfidarsi nella finale che assegnerà la medaglia d’oro alle olimpiadi di Rio 2016. Andy Murray proverà a difendere la medaglia del metallo più prezioso, conquistata quattro anni fa sull’erba di Wimbledon nei giochi olimpici disputati in casa. Del Potro, che quattro anni fa perse in una semifinale meravigliosa con Roger Federer, è già sicuro di migliorare il risultato di Londra 2012, quando si dovette accontentare della terza piazza dopo il successo contro Novak Djokovic nella finale di consolazione.
Le semifinali odierne hanno avuto un andamento diametralmente opposto fra loro, sia per quanto riguarda lo spettacolo messo in mostra, sia per l’equilibrio dei match stessi. Nella prima semifinale, Murray ha praticamente passeggiato su un Kei Nishikori apparso l’ombra di se stesso. Lo scozzese, che in questi giochi olimpici ci ha già abituato alle partenze supersoniche, ha conquistato il primo set per 6-1. Il nipponico nel secondo parziale ha provato a rimanere attaccato all’incontro, ma non è mai riuscito a impensierire il suo avversario e non è riuscito a conquistarsi nemmeno una chance per ottenere un break. A Murray è bastato un solo acuto nel quinto game, vinto a zero in risposta, per chiudere il set 6-4 e iniziare a pensare già alla difesa del titolo.
Tutt’altra storia, invece, nella seconda semifinale, dove Del Potro e Nadal hanno dato vita a una battaglia senza esclusione di colpi. Il match è stato spettacolare, ricco di vincenti ma anche di errori non forzati, indotti anche da un agonismo e da una generosità meravigliosa. Alla fine l’ha spuntata “Palito” in rimonta con il punteggio di 5-7 6-4 7-6 (5). Il primo set si era aperto con un break per l’argentino, che però ha vanificato il vantaggio perdendo a zero un brutto game a metà set. Nel momento di portare il set al tie break, Delpo ha ceduto ancora il servizio a Nadal, che ha conquistato così il set. Il secondo set è stato ancora molto equilibrato, con il gigante di Tandil capace di sfruttare l’unica palla break dell’intero parziale nel terzo game, e di conquistare il set per 6 giochi a quattro. Nel set decisivo si sono alternati game molto combattuti ad altri più rapidi, dominati dal servizio di casa Del Potro, o dalle geometrie implacabili di casa Nadal. Nelle battute decisive dell’incontro, il campione di Manacor è sembrato essere meno lucido del suo avversario, probabilmente provato anche dalle redditizie fatiche del doppio, che pesano ancor di più sull’organismo di un atleta appena rientrato da un lungo stop. In un finale vibrante, Del Potro, che aveva anche servito per il match sul 5-4, è riuscito a chiudere l’incontro al tie break dopo oltre tre ore di gioco, dimostrando sul finale di avere qualche goccia di carburante in più rispetto a Nadal, che dovrà accontentarsi della finale per il bronzo, dove affronterà Kei Nishikori.