Al secondo turno del torneo olimpico a Rio de Janeiro Andreas Seppi non può nulla contro la testa di serie numero 3 e già medaglia d’oro nel 2008 Rafael Nadal: 6-3 6-3 il risultato appannaggio dello spagnolo che incontrerà in ottavi di finale il francese Simon, mattatore quest’oggi della wild-card giapponese Sugita.
Parte alta di tabellone, secondo spicchio. Ipotetico quarto di finale contro Goffin per poi NON trovare Djokovic in semifinale, ma chi lo sa, forse Del Potro. Un incontro che se di per sé, per il fatto d’essere olimpico, possiede già tutti i suoi marchi d’importanza, diviene ancor più affascinante considerando il momento dei due giocatori, lo stato attuale del main draw di Rio, la situazione del tennis in generale.
Rafael Nadal è in un anno molto difficile, partito malissimo con la sconfitta prematura all’Australian Open, poi in ripresa con le buonissime prestazioni nella sua amata terra di mattone tritata, successivamente in ricaduta a causa di un infortunio al polso che l’ha bloccato nel bel mezzo di un Roland Garros che, senza di lui, ha perso molto della sua imprevedibilità. Se non fossero state le Olimpiadi, se Rafa non fosse stato addirittura portabandiera per la propria nazione, il giocatore spagnolo non sarebbe rientrato in campo a questa altezza della stagione.
Ma, si sa, l’attaccamento alla patria insieme al fascino multicolore di Rio hanno fatto sì che alla fine il toro iberico scendesse a patti col proprio stato di salute e prendesse la decisione di giocare. Ha esordito con Delbonis, gli ha concesso solamente 3 games, e si è detto decisamente soddisfatto della propria prestazione.
L’incontro comincia bene per il maiorchino che strappa il servizio all’avversario già nel secondo gioco e si porta in vantaggio per 3 a 0. L’altoatesino pare in evidente difficoltà a contrastare il ritmo serratissimo di Rafa, ciononostante resta attaccato ad ogni scambio e riesce a sbloccare la sua casella del punteggio nel gioco seguente. Dopo di che il set procede senza particolari sussulti, i battitori tengono agevolmente i rispettivi turni di servizio sino a che Nadal, sul 5-3, senza colpo ferire mette il sigillo al primo parziale.
Il set si è caratterizzato per i tanti errori non forzati da parte dei due giocatori (38 nel complessivo) non bilanciati dall’esiguo numero di vincenti (7 i winner totali di Nadal).
Sul principio del secondo set l’altoatesino è costretto agli straordinari per salvarsi dal break e portarsi così sull’1 a 0. La testa di serie numero 3 comunque non fa una grinza, tiene agevolmente il proprio turno di battuta e riparte con l’assalto alla fortezza altoatesina che, nel terzo gioco, deve infine capitolare. Rafael si issa così sul 3-1, riconfigurando il punteggio in maniera affine al primo set. Infatti, da qui in poi, nonostante una palla break concessa e salvata da Nadal, i turni di servizio vengono sempre mantenuti dai battitori fino al 5-3 per il maiorchino. Qui, nonostante a servire sia l’altoatesino, Rafael non ha alcuna intenzione di prolungare l’incontro e , anche grazie alla complicità fatale del nastro, chiude l’incontro con un duplice 6-3.