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La Romania è campionessa olimpica di spada femminile a squadre. Un titolo storico per il quartetto formato da Ana Maria Popescu, Simona Gherman, Loredana Dinu e Simona Pop, perché si tratta del primo oro olimpico nella spada per una Nazionale che mai si era spinta tanto in alto in quest’arma, ma lo fa oggi con una squadra oggi nettamente superiore alle altre. A cominciare dalla Cina (Anqi Xu, Yiwen Sun, Yujie Sun, Jialu Hao) campione in carica dopo la vittoria di Londra 2012, che deve accontentarsi della medaglia d’argento, in una prova che ha visto l’assenza della squadra azzurra per la mancata qualificazione fra le prime dieci Nazionali qualificate per Rio 2016. Medaglia di bronzo per la Russia (Tatiana Logunova, Violetta Kolobova, Lyubov Shutova, Olga Kochneva).
La gara prende il via con i quarti di finale, dove a parte la vittoria della Cina sull’Ucraina (42-34) a predominare sono l’equilibrio e i punteggi scarsi: la Romania supera solo al supplementare gli Stati Uniti (24-23), l’Estonia supera a fatica la Repubblica Ceca (27-26) e nell’assalto già sulla carta più equilibrato la Russia recupera negli ultimi due parziali, grazie a Logunova e Kolobova, lo svantaggio sulla Francia (44-41). Le semifinali si allineano così: Cina-Estonia e Russia-Romania.
Le due semifinali confermano la superiorità delle due squadre favorite dal pronostico e dalla classifica, ovvero Cina e Romania. L’Estonia si dimostra più tenace e abile a mantenere il punteggio in equilibrio almeno fino a metà gara, quando il 5-1 di Xu a Kirpu avvia l’allungo decisivo delle cinesi, che si concretizza con il 3-0 di Yujie Sun alla stessa Kirpu in penultima frazione e con il 45-36 finale firmato da Xu su Embrich. Nell’altra semifinale la Romania è più decisa a tenere ben salde le redini della gara fin dai primi parziali: a un terzo di gara lo scarto è già di +6 e si mantiene più o meno tale fino al penultimo mini-assalto tra Popescu e Logunova, quando il 5-2 romeno porta lo scarto in doppia cifra, la stessa su cui si chiuderà il match (45-31).
La finale per il bronzo è vinta dalla Russia, più lucida rispetto all’Estonia – che a fine giornata paga peraltro un rendimento ben al di sotto delle attese da parte di Erika Kirpu, la sua numero 1 – nella gestione di un assalto di nuovo molto tattico per quasi tutta la gara: 37-31 il punteggio finale per la Russia, alla quinta medaglia in questa edizione dei Giochi per quanto riguarda la scherma. La finalissima per l’oro sorride fin dall’approccio alla Romania: dopo i primi due parziali di studio nei quali l’inerzia pare comunque dalla parte di Popescu e compagne, nel complesso più propositive, è Gherman a operare il primo break al terzo parziale (4-2 a Yiwen Sun). La Cina prova a rispondere subito con il 3-1 di Yujie Sun a Pop, ma allora è Popescu a mettere quattro stoccate senza subirne alla riserva cinese Hao, subentrata a metà assalto. Con altri due parziali a favore (il 7-5 di Gherman a Xu e il 3-2 nell’assalto fra riserve, Dinu e Hao) la Romania allunga a +8. Gli ultimi due parziali vedono il tentativo di rientro di Yujie Sun (9-6 a una Gherman in lieve difficoltà fisica) e una serie di botte uno-due fra le numero 1, Popescu e Xu, che non cambiano il destino del match, concluso sul 44-38 dalla Romania, per un meritato oro a Cinque Cerchi.