Tempo di ventiduesimo podio per l’Italia, nel giorno di Ferragosto ai tempi di Rio 2016. Con un finale da brivido (con tanto di fiato sospeso dopo lo sprint per le decisioni dei giudici), Rachele Bruni conquista la medaglia d’argento della 10 chilometri di nuoto in acque libere. La gara si è chiusa al fotofinish, con l’azzurra terza al traguardo, ma ostacolata da un’azione irregolare della francese Aurelie Muller.
“All’arrivo la francese mi ha buttato sotto e non ho potuto toccare il tabellone, sono contenta della decisione dei giudici” – ha detto la Bruni dopo la gara – “Finalmente la medaglia e’ arrivata. Sono felice, ho lavorato duro e questa medaglia mi ripaga dei sacrifici”.
La toscana ha descritto nel dettaglio le ultime fasi concitate della gara, lo sprint all’ultima bracciata con l’avversaria francese e gli istanti che hanno preceduto il tocco del tabellone per il rilevamento cronometrico finale: “Nella volata ho visto la francese che stava venendo su, allora l’ho affiancata perché so che la rallento quando nuotiamo accanto. Sul finale, però, mi ha buttato proprio giù. Ho cercato di tirarmi su per toccare il tabellone, ma ovviamente l’avevo toccato dopo di lei. Penso che sia giusta la squalifica nei suoi confronti. Mi dispiace, però mi ha buttato sotto e questo non fa parte del regolamento”.
La Bruni, ai microfoni della Rai, ha parlato anche della sua marcia di avvicinamento all’Olimpiade, del suo carattere particolare e delle emozioni al termine della prova: “Sono un’atleta difficile da gestire, litigo spesso con il mio allenatore (Fabrizio Antonelli, ndr), ma penso che questo sia normale. Non ho mai perso la fiducia nonostante i tanti quarti posti che hanno caratterizzato la mia carriera, ma alla fine dopo 4 anni di allenamenti, litigate e sorrisi, la medaglia è arrivata e lacrimuccia oggi è uscita”.