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“I ragazzi hanno continuato a sognare anche se qualcuno voleva svegliarli“, queste le prime parole del commissario tecnico dell’Italvolley Gianlorenzo Blengini dopo l’incredibile finale raggiunta all’Olimpiade di Rio de Janeiro al termine di un tiratissimo match contro gli Stati Uniti. “Io mi rammarico solo quando la mia squadra non gioca all’altezza delle proprie potenzialità. A volte dimentichiamo che i giocatori sono i primi a volersi superare. Questa squadra ha dimostrato di avere un rendimento adeguato, addirittura superandosi in alcuni momenti“. Una finale raggiunta dopo il crollo verticale nel terzo set, perso per 25-9: “Volevo far capire ai ragazzi che potevamo farcela. Siamo stati bravi e non li abbiamo lasciati andar via nel quarto. Prima finale della mia carriera? No, la Coppa Italia di A2 è una finale e forse avevo più agitazione in quel frangente che adesso“.
Il microfono passa poi a Ivan Zaytsev, vero e proprio trascinatore degli azzurri: “Una grande emozione. Credo la vittoria più bella della mia carriera. E il torneo non è finito. Abbiamo migliorato il bronzo di quattro anni fa a Londra ma il sogno continua“. Lo Zar analizza poi il momento di sbandamento nella fase centrale del match: “Nel terzo set è mancata la reazione che si è vista nel resto della partita. Abbiamo perso il secondo con quei tre muri consecutivi, lì ho visto che abbiamo mollato un po’. Mi sono arrabbiato e mi sono detto ‘adesso è veramente tosta’. Però dal cambio di campo, da quel terzo set terribile, siamo rientrati, ci siamo guardati negli occhi ed è stata una sensazione mistica: guardi negli occhi il tuo compagno e lui ti trasmette quella carica e il desiderio di non mollare”.
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