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Cala il sipario sull’Olimpiade di Rio de Janeiro ed è già tempo di bilanci per la spedizione azzurra ai Giochi. L’Italia chiude con 28 medaglie ma soprattutto ottimi segnali per gli sport di squadra: “Quella di Rio è la seconda edizione di sempre per queste discipline dietro Atene – ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Abbiamo il 10% in più dei medagliati rispetto a Londra e il 56% rispetto a Pechino. Il Coni pagherà premi per 5,4 milioni di euro“.
“L’età media dei medagliati d’oro è la più bassa degli ultimi 32 anni, siamo a 25 anni – ha proseguito il numero uno dello sport italiano nel corso della conferenza stampa a Casa Italia -, solo a Los Angeles abbiamo avuto una media più bassa, 24,4, ma è stata un’edizione alterata dall’assenza di diversi Paesi. Abbiamo abbassato la media degli di ori di 2,5 anni rispetto a Londra e 3,5 anni rispetto a Pechino, e anche l’età media dei medagliati: 27,2 un anno e mezzo meno di Londra e due anni e mezzo in meno di Pechino“.
“A Londra 13 regioni sono andate a medaglia, qui 15 – ha concluso Malagò -. Manca la Calabria ma si sono aggiunge Piemonte, Trentino Alto Adige e Abruzzo. A Londra abbiamo avuto 9 medaglie dalle persone non nate in Italia, qui 5. La prima regione per numero di medagliati è il Lazio davanti a Toscana e poi Liguria e Sicilia. La prima città italiana medagliata è Roma, seguita da Catania e Napoli“.