Carlos Nuzman, presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi brasiliane, ha risposto ad una domanda sull’inchiesta corruzione durante la conferenza stampa tenutasi a Londra: “Rio 2016 non e’ coinvolta nelle indagini e non abbiamo nulla da aggiungere”. Viene a cadere dunque l’indiscrezione arrivata dal Guardian, secondo cui la magistratura e la polizia francese hanno avviato un’indagine sui presunti tentativi di condizionamento delle assegnazioni dei Giochi di Rio 2016 e Tokyo 2020 da parte di Lamine Diack, l’ex presidente della Iaaf gia’ sotto accusa per lo scandalo doping nell’atletica leggera, e da suo figlio. Secondo il fascicolo d’inchiesta sarebbe nato come uno sviluppo separato dell’indagine che già investe la Federazione internazionale di atletica leggera e che ha portato a mandato d’arresto contro vari dirigenti incluso l’ex presidente dell’atletica mondiale Lamine Diack.
Non si forniscono però dettagli su questo filone d’inchiesta, ma lo mette in relazione con le indagini già avviate sulla Iaaf, fra le quali quella relativa alle presunte tangenti incassate per insabbiare controlli antidoping. Sottolinea comunque che, se confermato, metterebbe in imbarazzo non solo la Federazione internazionale di atletica leggera, ma lo stesso Comitato olimpico internazionale. Secondo le ultime indiscrezioni dei media, Diack sarebbe sospettato di aver tentato di favorire in effetti la candidatura di Doha, in Qatar, rivale di Rio de Janeiro all’inizio della corsa per l’appuntamento del 2016.
Nel frattempo ieri a Losanna, direttamente dalla sede del Comitato olimpico internazionale, lo stesso presidente ha dichiarato che per le Olimpiadi di Rio de Janeiro, è stato venduto solo il 47% dei biglietti.