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All’Acquatics Centre Maria Lenk di Rio de Janeiro volge al termine il primo appuntamento con il nuoto sincronizzato. Nella finale del duo libero le deboli speranze italiane sono rappresentate dalla coppia azzurra formata da Linda Cerruti e Costanza Ferro, che disimpegnate da un’avvincente quanto difficile lotta per il bronzo che vede favorite Ucraina, Spagna e Giappone, confermano la sesta posizione alle spalle delle spagnole. Che la corsa per la medaglia d’oro sia già blindata dalle russe Ishchenko e Romashina, che si riconfermano campionesse olimpiche dopo il titolo conquistato ai giochi di Londra nel 2012, non desta sorpresa alcuna tra gli appassionati di questa disciplina che vede la coppia cinese Huang-Sun e giapponese Mitsui-Inui, rispettivamente argento e bronzo, accompagnare la Russia sul podio.
Ad aprire le danze di questa prima finale olimpica nel nuoto sincronizzato, il primo gruppo da sei capitanato dalla coppia canadese composta da Simoneau e Thomas che raggiunge quota 90.6000 e migliora sensibilmente il punteggio fatto registrare nel corso della semifinale. Ottima impressione anche per le sincronette greche Papazoglou e Platanioti, che stupiscono i giudici sin dalla presentazione, prima dell’ingresso in vasca, con un’inusuale tonalità dalle tinte dark del loro costume: un vero e proprio spettacolo scenografico sul pelo dell’acqua il loro esercizio liberamente ispirato al genere thriller, che guadagna in termini di impressione artistica perdendo però terreno sul piano del sincronismo (86.5000, il magro bottino racimolato dalle greche). Dopo la prestazione delle francesi Auge-Chretien e delle statunitensi Alvarez-Koroleva che si collocano alle spalle delle canadesi in un’ipotetica classifica del primo gruppo, l’atmosfera sugli spalti che circondano l’Acquatics Centre inizia a farsi incandescente per l’ingresso in vasca delle campionesse russe, prime ad inaugurare il gruppo di merito delle prime sei, nel quale figura anche la coppia italiana in virtù del buon punteggio ottenuto in semifinale. Un autentico binomio di eleganza, raffinatezza, tecnica, leggerezza e perfezione l’esecuzione impeccabile di Natalja Ishchenko e Svetlana Romashina che sembrano sfiorare il pelo dell’acqua ad ogni movimento. Una parte di gambe eseguita con una rapidità ed una forza fisica fuori dal comune in una lunga fase di apnea rendono praticamente garantito il monopolio russo. Davvero un’impresa scalzare le due atlete dal primo gradino del podio dopo un punteggio a dir poco stellare di 98.5333, impossibile da raggiungere anche per le cinesi Huang e Sun: il duo asiatico, protagonista di una performance ad altissimo livello premiata dai giudici con ben 97.000 punti, deve però accontentarsi dell’argento, alle spalle delle regine del sincronizzato. Fuori da qualsiasi ambizione da medaglia, la coppia azzurra si esibisce in una variazione del proprio esercizio eseguito sulle dolci note di “Sweet dreams”: con un notevole miglioramento rispetto al punteggio ottenuto ieri, Linda e Costanza sfiorano quota 92.3667, agguantando la quarta posizione provvisoria prima di essere scalzata dalle ucraine Voloshyna-Ananasova.