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Nella magica notte di Rio, all’Acquatics Stadium si preannuncia una semifinale di altissimo livello nella gara regina dei 50 m stile libero, che vedono protagonista lo sprinter italiano Luca Dotto, fuori dai giochi. E’ chiamato ad una difficile impresa il nuotatore azzurro che migliora ulteriormente il proprio record personale (21’84), ma resta fuori dalla finale per soli 4 centesimi nella batteria vinta da Ervin. A dominare la semifinale, il campione in carica di questa velocità: Florent Manaudou ipoteca l’oro con una subacquea impeccabile ed una straordinaria progressione negli ultimi 25 che gli permettono di chiudere senza diritto di replica in 21’32.
Nella finale dei 200 rana al femminile, si consacra il mito della giapponese Rie Kaneto: sontuosa la prestazione della nipponica, che si aggiudica la medaglia del valore più pregiato dopo aver timbrato un eloquente 2’20”30. Una vera e propria passeggiata per l’atleta giapponese che disegna un abisso dalle avversarie: la sua virata cresce in potenza e qualità ad ogni bracciata fino a sfiorare il blocchetto di partenza con un cospicuo vantaggio sull’inseguitrice russa. Si accontenta dell’argento la russa Julia Efimova, al secondo, discusso podio di questa competizione a cinque cerchi, che precede la cinese Shi Jinglin, in terza posizione, tra le lacrime di gioia per aver vinto la prima medaglia olimpica in carriera.
Tante emozioni nella finale dei 200 m dorso maschile per la corsa all’oro: una gara al cardiopalma giocata sul filo dell’equilibrio fino all’ultima bracciata ma dominata nel finale dall’acuto di un eccezionale Ryan Murphy. Il campione olimpico dei 100 dorso, si conferma re indiscusso anche nella doppia distanza, toccando il blocchetto d’arrivo sull’1’53”42, davanti a Mitchell Larkin, che si inchina allo strapotere dell’avversario e si accontenta dell’argento. Una storica medaglia per lo statunitense, che pone il sigillo anche nella gara dei 200 dorso, confermando sempre più l’egemonia americana nel nuoto in vasca. Medaglia di bronzo al russo Rylov, che cede nell’ultima vasca allo strapotere americano.
In attesa della gara più attesa della giornata, che rinnoverà l’eterno duello tra Phelps e Lochte, si svolge la semifinale dei 200 m dorso al femminile: a dominare la prima trance la canadese Caldwell, interprete di un’ottima prestazione. Delude clamorosamente la campionessa in carica Seebom, che dopo la disfatta nei 100, non riesce a strappare il pass per la finale. Seconda batteria di gran lunga più competitiva per la presenza dell’instancabile Kathinka Hosszu: la lady di ferro lancia il guanto di sfida alle proprie avversarie già nella prima frazione dei 50, nuotato con estrema facilità. Aumenta la flessione dell’ungherese nel finale di gara che lotta contro se stessa, alla caccia di un nuovo record: 2’06”03, il miglior crono di ingresso. Vittime illustri Missy Franklin ed Emily Seebom, che salutano la competizione.
Sale l’adrenalina all’Acquatics Stadium: fiato sospeso e occhi puntati sulle corsie numero 4 e 5: Michael Phelps e Ryan Lochte, rivali in vasca e amici nella vita sono pronti a dare spettacolo nella finale dei 200 m misti, uno scontro tra titani che decreterà finalmente un unico vincitore. Lo squalo di Baltimora scrive, ancora una volta, la storia in una gara a dir poco entusiasmante: dopo una prima frazione dominata da uno straordinario Pereira, il beniamino di casa lascia il posto alla spaventosa rimonta di Phelps, che costruisce un vantaggio impossibile da colmare negli ultimi 50 in stile libero. Phelps vola in 1’54”66 sgretolando l’ennesimo record: è il primo atleta nella storia ad aver vinto la stessa gara in quattro edizioni differenti dei giochi olimpici. La progressione del gigante di Baltimora beffa Hagino e Shun, argento e bronzo, e persino il connazionale Ryan Lochte, che scivola clamorosamente in quinta posizione, dopo essersi spento nel finale.
La finale dei 100 m stile libero femminile annovera tra le grandi assenti Federica Pellegrini, che ha rinunciato a disputare le eliminatorie preferendo la 4×200. Spettacolo puro in vasca: a dominare in ex aequo la gara regina della velocità la statunitense Simone Manuel e la canadese Oleksiak, che fanno registrare il nuovo record olimpico sul 52’70. Un passaggio spaventoso ai primi 50 per l’americana che beffa le sorelle Campbell, favorite alla vittoria. Bronzo all’intramontabile Sarah Sjostrom.
Con la semifinale maschile dei 100 m delfino, cala il sipario sull’Acquatics Stadium a coronare un’intensa giornata di gare. A rappresentare i colori azzurri, Piero Codia, fianco a fianco con Laszlo Cseh e Michael Phelps, per nulla provato dalle recenti fatiche. Il magiaro vince la prima trance in 51’57, davanti allo statunitense; fuori dai giochi l’azzurro (51’87): una seconda manche estremamente competitiva vede imporsi Schooling davanti al campione del mondo Chad Le Clos.